Una bionda al giorno non leva il medico di torno
Il bene e il male di sostanze, stili di vita e persone non è assoluto ma dipende dalla fiducia o sfiducia che nutriamo. In altre parole e rispettivamente, l’effetto placebo e l’effetto nocebo. Purtroppo certi veleni restano letali anche quando li crediamo innocui. Prendiamo uno che fuma 20 sigarette al giorno: la cosa migliore per lui sarebbe smettere; se riduce di molto il numero abbasserà sensibilmente il rischio di cancro. Per l’infarto e l’ictus però è un’altra storia perché anche fumando una sola sigaretta al giorno ridurrà il rischio di eventi solo del 50% rispetto a chi continua a fumarne 20, e avrà comunque un rischio aumentato del 75% rispetto a chi non fuma. Se la notizia è sconvolgente per i fumatori, figuriamoci per gli ostinati non fumatori, i figlioli prodighi: infatti, chi frequenta portici, pensiline dei treni e verande varie fuma senza volerlo più di una sigaretta al giorno. Fumare in faccia a qualcuno è quantomeno una maleducazione equiparabile al turpiloquio e ad altri meteorismi. Basta una sola infrazione per squalificare l’incontinente e avvelenare gli astanti. Urge una rivoluzione civica che varrebbe quanto moltiplicare le unità coronariche e dimostrerebbe il valore angioplastico dell’educazione. Ci sono due modi di essere cardiochirurghi. Uno è quello di passare la vita con il cuore in mano, il proprio. Per questo si chiama miocardio.