Terrorismo e misure «anti sagre» La Regione con i piccoli Comuni
Risoluzione dell’Assemblea: Bonaccini interceda con Roma
Comuni, associazioni e comitati sono messi a dura prova dalla circolare Gabrielli per l’organizzazione degli eventi. Il motivo: le misure stringenti e i costi elevati per assicurare la sicurezza antiterrorismo. L’Assemblea legislativa si fa così portavoce delle proteste dei piccoli Comuni e investe il governatore Bonaccini della pratica. È stato richiesto un vertice con le Prefetture per discutere dei «punteggi» assegnati agli eventi a seconda del livello di protezione necessario.
Comuni, associazioni e comitati messi sempre più a dura prova dalla circolare Gabrielli per l’organizzazione degli eventi. Per via delle misure stringenti e dei costi elevati per assicurare la sicurezza in funzione antiterrorismo.
A nove mesi dal provvedimento arrivato dopo i tragici fatti di piazza San Carlo a Torino, i Comuni hanno fatto un bilancio, in chiaroscuro. Rispettare le prescrizioni del Viminale si è rivelato molto complicato, soprattutto per i piccoli paesi che non hanno risorse sufficienti per prevedere barriere e security privata e che rischiano di annullare eventi e feste tradizionali in programma da anni. Ieri la questione è approdata all’Assemblea legislativa in Regione, dove le preoccupazioni dei sindaci della città metropolitana di Bologna e di tutti gli altri comuni della regione hanno trovato un punto di convergenza. È stata approvata all’unanimità una risoluzione presentata da Silvia Prodi di Mdp ed emendata insieme al Pd nella quale si chiede un incontro entro l’estate con le Prefetture per modificare la circolare e allentarne i paletti. Il provvedimento da una parte impegna la giunta Bonaccini a farsi carico del problema a livello nazionale, per cercare di modificare la normativa, dall’altra auspica un vertice tra prefetture, Comuni e commissioni provinciali per applicare «in modo coerente sul territorio» la normativa. «Prima dell’estate — precisa la dem Nadia Rossi — la Regione deve chiamare al tavolo i Comuni e le realtà associative», con un primo obiettivo di «dare un’interpretazione omogenea» della circolare, evitando situazioni «a macchia di leopardo», spiega Mirko Bagnari del Pd.
I costi della sicurezza da adottare, che si tratti di un concerto in uno stadio o di una tradizionale sagra di paese «sono molto alti, il danno economico e turistico per i nostri territori è elevato, soprattutto per l’Appennino — spiega con dispiacere Daniele Ruscigno, sindaco di Valsamoggia — . Siamo contenti per l’impegno dell’Assemblea legislativa, e speriamo in una soluzione da applicare molto presto. Sul nostro territorio ci sono oltre 100 eventi in calendario, ma l’anno prossimo nonostante gli sforzi potremmo decidere di annullarne qualcuno». Una soluzione da scongiurare. «La coperta è corta — conclude Ruscigno — e se l’alternativa è appaltare i servizi di security, lo scenario è drammatico». Già per il tradizionale «Funerale della Saracca» che va in scena ogni anno a Oliveto, frazione di Valsamoggia, sono stati messi a disposizione tutti gli agenti della polizia municipale e sono intervenuti i carabinieri, con i varchi presidiati. In altre occasioni i sindaci hanno fatto di necessità virtù: «Ai varchi sono stati posizionati i trattori, come barriere anti sfondamento». E alcuni Comuni già pagano lo scotto delle direttive di Roma: «La nostra manifestazione più importante, “Chef al Massimo”, per incompatibilità con alcuni punti della circolare Gabrielli è stata spostata a Sasso Marconi. È un danno economico, di visibilità per il nostro territorio e a livello affettivo», spiega Marco Mastacchi, sindaco di Monzuno.
La circolare Gabrielli assegna un punteggio per definire il rischio basso, medio e alto, ma la somma dei singoli punteggi non è detto che rispetti la grandezza del Comune e le risorse a disposizione. Per esempio per le Feste dell’Unità, riconosciute come evento politico e sociale, il punteggio è massimo, come per un concerto. E se l’evento è in periferia o in piccoli centri il punteggio assegnato è maggiore rispetto a quello organizzato in città.
«Vogliamo un incontro entro l’estate per allentare i paletti della circolare»
” Ruscigno Costi troppo alti per le risorse dei Comuni e se l’alternativa è appaltare i servizi di security lo scenario è drammatico La circolare però non distingue e il tema va affrontato subito