Zapata spegne il Bologna al 93’
Un gol di Zapata al 93’ condanna il Bologna e regala i tre punti alla Sampdoria Partita lenta, poche occasioni ma i blucerchiati ci hanno creduto. Destro era in tribuna
Una beffa totale. Il Bologna perde 1-0 sul campo della Sampdoria, trafitto all’ultimo respiro dal gol in mischia del subentrato Duvan Zapata che anticipa di pochi secondi il fischio finale: un ko perfino immeritato per i rossoblù che avevano saputo rintuzzare le numerose assenze giocando un primo tempo accorto e una ripresa più autoritaria, arrivando a sfiorare due volte il vantaggio prima della capitolazione finale.
Il primo tempo di Marassi vive di un predominio territoriale blucerchiato e segue un canovaccio chiaro: Sampdoria col baricentro alto con il consueto 4-3-1-2 e gioco palla a terra — con idranti a bagnare il campo per velocizzarlo fino a cinque minuti dal via — e Bologna che aspetta facendo densità in mezzo con il 35-1-1, senza Poli (almeno inizialmente) e con Avenatti vertice offensivo anche in virtù dell’improvvisa indisponibilità di Destro, andato in tribuna «per una contusione al ginocchio». I rossoblù sbandano soprattutto tra il 10’ e il 15’ quando Caprari sfiora il palo a Mirante battuto e Kownacki calcia alto: dietro si soffre ma un paio di contropiedi riescono bene e su uno di questi, al 21’, Di Francesco spara dal limite col destro mancando di poco la porta dell’ex Viviano. La squadra di Giampaolo va al piccolo trotto e l’impressione è che un’accelerata possa far male al Bologna: sull’unico errore del primo tempo di Romagnoli la squadra di Donadoni non paga dazio (con Mirante e lo stesso ex Carpi che disinnescano Caprari) e alla fine della prima frazione i rossoblù avrebbero perfino l’occasione per passare con Dzemaili — in offside non segnalato — che anziché tirare sbaglia l’assist per Avenatti.
Nella ripresa il Bologna è più vivo e prende casa nella trequarti doriana: Giampaolo decide di cambiare inserendo Zapata e Ramirez per gli impalpabili Kownacki e Caprari, mentre Donadoni fa esordire Keita al posto dell’acciaccato Masina. I rossoblù sono ordinati e guadagnano parecchi metri di campo rispetto al primo tempo, tanto che Marassi mugugna: Donadoni ci prova anche con il fischiatissimo ex genoano Palacio che dopo pochi secondi piazza il primo vero tiro nello specchio del Bologna costringendo Viviano (che qualche minuto prima aveva rischiato la paperissima su un cross innocuo di Dzemaili) a una deviazione in corner. Di lì a poco dovrà fare ancora meglio, smanacciando un tiro di Dzemaili reso ancora più velenoso da una deviazione: le squadre si allungano e il Bologna finisce per soffrire l’ultimo assalto doriano. Decisiva una scivolata a corpo morto di Gonzalez e deviare in angolo un tiro a botta sicura di Praet a pochi passi dalla porta, poi una torre di Ferrari pesca Zapata che si gira e prende il palo esterno: i blucerchiati spingono, Quagliarella di testa non inquadra la porta e il punto sembra in saccoccia. Fino al 93’, all’ultimo secondo: punizione dalla trequarti, palla in mezzo e torre per Zapata che ci mette il fisico e calcia, il tiro viene respinto ma resta lì e lo stesso colombiano si allarga sul destro e indovina un diagonale lento e beffardo che si infila nell’angolino, fa esplodere Marassi e riserva al rabberciato Bologna un’amarezza immeritata.