Valzer mercato Virtus tra Wilson e Brown
Stefano Gentile, proprio in questi giorni dello scorso anno avveniva il suo passaggio alla Virtus. Quale è il bilancio di questi dodici mesi?
«Sono arrivato con l’obiettivo di vincere subito il campionato e ce l’abbiamo fatta conquistando 12 partite su 14. Un orgoglio perché con una sola promozione su 32 non era facile. I ragazzi del gruppo dello scorso anno sono stati fondamentali e mi ha fatto piacere contribuire. Quest’anno ci sono stati alti e bassi, tante cose positive e tante su cui lavorare per crescere. Sicuramente un bilancio positivo guardando tutto».
Ha un’istantanea di questo anno in bianconero?
«Il fantastico affetto della gente. Gioco da tanto e conosco l’ambiente del basket. Una passione del genere l’ho vista a Caserta nei tempi d’oro e al Panathinaikos quando mio padre giocava là. Una cosa molto rara e che mi rimarrà dentro».
Questa stagione è stata anche la prima passata insieme a suo fratello Alessandro.
«Spesso scherzo con lui dicendo che è quasi finito il campionato e non ce ne siamo accorti. Vuol dire che ogni giorno ci siamo goduti la compagnia l’uno dell’altro. Nonostante si lavori con serietà e il massimo impegno, si viene all’allenamento col sorriso e con la voglia di passare del tempo assieme. Con Ale e con tutto il gruppo. È stato un anno serenissimo, ci siamo trovati bene da subito nonostante all’inizio si dicesse che non si andava d’accordo. Siamo usciti insieme dalle difficoltà iniziali e ne siamo usciti rinforzati».
Adesso c’è un lavoro da portare a termine, a cominciare da domani contro Varese.
«Dopo aver perso in casa con Cantù le cose si erano messe male, ma siamo stati bravi a darci un’altra occasione vincendo a Torino. Se però non riusciamo a fare risultato con Varese è come se non avessimo fatto nulla. Dobbiamo essere consapevoli che ora ogni partita è una finale e va affrontata con ambizione più che con l’ansia di fare un risultato positivo».
La difesa continua a essere la chiave di volta per voi?
«Non possiamo prescindere da una difesa fisica e solida. Forse a un certo punto abbiamo avuto un calo fisico e mentale perché venivamo da sforzi notevoli quando mancavano alcuni giocatori. Magari nelle situazioni di emergenza sei super concentrato e dai qualcosa in più per sopperire alle assenze, quando sei al completo ci può essere un minimo rilassamento. Potrebbe essere successo questo e purtroppo abbiamo lasciato per strada qualche punto».
Gli infortuni sono stati una costante di questa stagione e anche domani mancheranno Alessandro e Umeh. Si è mai chiesto dove sareste avendo potuto giocare più partite al completo?
«Qualche punto in più l’avremmo, però quello che è andato è andato. Oggi dobbiamo solo pensare a cosa fare in questo momento. Vogliamo centrare l’obiettivo playoff e una volta lì ce la possiamo giocare».
Nel suo futuro cosa c’è?
«Adesso penso al futuro immediato, a fare risultato domenica, poi vedremo. Sono scelte che dovrà fare la società, ultimamente si leggono tante cose. Io cerco di fare il mio lavoro al meglio perché lo meritano i tifosi e la società che mi stipendia. La Virtus e Bologna rimarranno nel mio cuore e nella mia memoria a prescindere se dovesse continuare la mia avventura o meno».
” Se rimarrò o meno lo deciderà il club, in ogni caso porterò la Virtus nel cuore È stato un bell’anno, vissuto con mio fratello, e forse con più fortuna avremmo più punti: adesso vogliamo i playoff