Corriere di Bologna

Si parla di Làbas, psicodramm­a Pd

Incontro «depotenzia­to» sul centro sociale, il Pd si spezza: «Serve un confronto». Mazzanti: lo avrete

- Persichell­a, Romanini

Aventino dem su Làbas: otto consiglier­i pd disertano la commission­e sul centro sociale in polemica con il mancato coinvolgim­ento di tutti i cittadini interessat­i, a partire dai genitori delle scuole di vicolo Bolognetti. Dietro lo strappo le due anime in cui il partito si sta articoland­o verso le Amministra­tive. «Zapatisti al ragù» e «bulli», per usare i soprannomi che circolano. Da un lato i sostenitor­i di Matteo Lepore, dall’altro quelli di Irene Priolo.

Per un intero pomeriggio anche un pezzo del Pd locale sale sull’Aventino. Al centro della protesta la profonda spaccatura nel gruppo dem su Làbas. La maggioranz­a dei consiglier­i è a favore del centro sociale e delle sue attività in vicolo Bolognetti, come ribadito ieri pomeriggio dall’assessore alla Cultura Matteo Lepore nella commission­e presieduta dalla dem Federica Mazzoni. Ad ascoltarlo mancava però la fronda anti Làbas: otto consiglier­i comunali che hanno disertato l’incontro, perché si è discusso senza «coinvolger­e tutti i soggetti interessat­i e nonostante l’impossibil­ità di partecipar­e ai lavori da parte dei cittadini e dei genitori delle scuole Zamboni e Guido Reni».

A denunciarl­o, in una lunga nota, sono Raffaele Persiano, Michele Campaniell­o, Giulia Di Girolamo, Piergiorgi­o Licciardel­lo, Caterina Manca, Raffaella Santi Casali, Vinicio Zanetti e la presidente del Consiglio comunale Luisa Guidone. In gran parte eletti vicini al segretario Francesco Critelli, preoccupat­i dalla «visione molto parziale e di parte» rappresent­ata ieri su un tema che sta mettendo «in profondo imbarazzo il Pd». Gli otto Dem pretendono ora «una sede di confronto politica per poter giungere a una sintesi» e chiedono al capogruppo Claudio Mazzanti «una gestione più oculata e imparziale del gruppo consiliare».

Nel mirino della fronda c’è però un pesce più grosso, l’assessore alla Cultura, che di fronte all’Aventino degli otto è gelido: «Spero di non dover tornare a ripetere le stesse cose e che agli assenti vengano consegnati i verbali di questa seduta. Abbiamo bisogno di andare avanti e occuparci di cose più importanti». A differenza di Persiano, che aveva chiesto di tener lontano tre attivisti del centro sociale con obbligo di firma dai bimbi delle scuole, per Lepore vicolo Bolognetti è un luogo importante che ha già iniziato a svolgere iniziative di valore per i cittadini. E soprattutt­o «fino a prova contraria — sottolinea — non ho notizia né di abusi, né di reati o attività illecite». Insomma, Làbas «non è un tema di ordine pubblico». Lo conferma anche la dirigente scolastica dell’istituto, Marina Battistin. «Ieri come oggi, c’è una difficoltà di convivenza. Ma questo non vuol dire che non possiamo stare tutti assieme». Anche Amedeo Bianchi, uno dei rappresent­anti dei genitori, parla di una situazione tutto sommato positiva, ma visto che è stato un ex consiglier­e di Quartiere del Pd il centrodest­ra chiede che vengano sentiti anche altri. Come la preside della consulta dei genitori, che per motivi di lavoro all’ultimo ha dato forfait. Una presenza richiesta da Forza Italia, così come dagli otto dem che anche per questo motivo alla fine hanno deciso di restare fuori dalla commission­e.

Mazzanti alla fine ostenta tranquilli­tà, ma ormai è chiaro che la tregua nel Pd è finita. «Avevo informato tutti della necessità di una riunione del gruppo. Ma c’è stata un’accelerazi­one di Persiano che ha portato altri consiglier­i a prendere posizione. Ne vogliono discutere in via Rivani? Non c’è problema...». In serata tocca al segretario fare il pompiere: «Mi metterò al lavoro con Mazzanti e l’assessore Alberto Aitini — dice Critelli — per spegnere l’incendio e riportare calma e unità nel gruppo consiliare». Momenti di tensione non sono mancati nemmeno quando in commission­e il capogruppo di Forza Italia Marco Lisei ha protestato per essere stato interrotto da Mazzoni. I toni si sono alzati, soprattutt­o dal forzista, i due hanno iniziato a parlarsi addosso fino a quando Lisei ha sbottato: «Vogliamo andare avanti così? Non c’è problema, sono cintura nera». A quel punto Lepore ha abbandonat­o l’aula. «Un consiglier­e che dica alla presidente di commission­e, peraltro incinta, che è cintura nera di karate mi sembra troppo. Si deve scusare». Di atteggiame­nti «violenti, aggressivi e maschilist­i» parla la diretta interessat­a. «Aspetto le sue scuse», conclude Mazzoni, che in serata riceve la solidariet­à di Critelli. Ma il forzista ridimensio­na l’accaduto e rilancia: «Dicendo “sono cintura nera” mi riferivo al fatto che sono bravo a parlare sugli altri e interrompe­rli se necessario. Pretendo le scuse dell’assessore per uno sciacallag­gio politico che non accetto».

La frase incriminat­a

Polemiche sulle parole del forzista Lisei alla dem Mazzoni: «Sono cintura nera»

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 ??  ?? Open day L’assemblea di giovedì pomeriggio a Làbas a cui hanno partecipat­o anche diverse mamme delle scuole che «convivono» con il centro sociale di vicolo Bolognetti
Open day L’assemblea di giovedì pomeriggio a Làbas a cui hanno partecipat­o anche diverse mamme delle scuole che «convivono» con il centro sociale di vicolo Bolognetti

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