«Ora sogno di eliminare le V nere»
La stellina ex Fortitudo spera nei playoff a Reggio. «Pozzecco? Era un mio idolo...»
Leonardo Candi, vincendo il recupero con Cremona la sua Reggio Emilia è ancora in corsa per i playoff.
«Servirebbe un 4 su 4: molto difficile, ma ci proveremo fino alla fine. Sarebbe bello se l’ultima con la Virtus fosse uno spareggio, dentro o fuori. E magari vincerlo, facendola fuori dai playoff».
Si può già fare un bilancio del suo primo anno di A?
«Molto impegnativo ma bello, per la prima volta via da casa, ma qui a Reggio Emilia mi hanno aiutato tutti e sto benissimo. In campo è stata dura, specie all’inizio, il salto di livello è nettissimo e l’ho pagato, però pian piano sono cresciuto, ho giocato e messo il mio mattoncino. È stata una grande esperienza, specie quella europea».
Le partite migliori le ha fatte proprio in Eurocup.
«Forse perché avevo compiti diversi, soprattutto difensivi. Contro avversari forti, e a me le sfide difensive piacciono. Arrivare in semifinale, nella seconda coppa europea, per Reggio è stato un grande risultato».
Com’è l’Europa?
«Per me tutto nuovo, da imparare. Livello altissimo, viaggi massacranti, 14 ore per arrivare a Kazan e intanto devi prepararti per Avellino. Una cosa che mi ha colpito? In Russia, in Germania, in Francia, palasport grandi e belli ma pubblico freddino. Ero abituato diversamente, anche a Reggio. La Fossa poi sarebbe la curva più calda d’Europa».
Bologna è vicina o lontana?
«Sono venuto poco a casa, troppi impegni, viaggi, e poi qui è tutto perfetto. Ma sento tanti amici, vengono i miei genitori. Anche se sono sempre tutti e due abbonati Fortitudo».
L’A2 la sta seguendo?
«Certo. Spero più avanti di venire qualche volta al palazzo a vedere la Effe nei playoff. Ma non ho capito questi calcoli sull’ultima giornata».
Si dice sia meglio secondi che primi.
«Ma no, è sempre meglio avere il fattore campo a favore! Nei due anni scorsi non l’abbiamo mai avuto e alla fine è proprio quello che abbiamo pagato. Altrimenti saremmo saliti noi, una volta o l’altra». Ha seguito la vicenda Boniciolli?
«Gli ho scritto per salutarlo. Giusto pensare prima alla salute. Credo ci sia stato un grande equivoco: tra me e lui mai un problema. Ed io devo solo ringraziarlo. Mi ha fatto piacere sentire che, tra le cose che ha ricordato di questi anni, ha citato me, lanciato dalla B2 a dove sono adesso».
Per lei parlò di Nazionale in tempi non sospetti.
«Per ora solo nella lista dei 24, e mancavano quelli di Nba ed Eurolega. Chiaro che fa piacere, ma la strada è ancora molto lunga».
Pozzecco?
«Non lo conosco. So solo che, quando giocava, io ero un cinno in gradinata. E naturalmente lui era un mio idolo».