Corriere di Bologna

«Sto con Roberto, impossibil­e fare di più»

L’ex tecnico rossoblù, mai amato dalla piazza nonostante i buoni risultati

- Claudio Beneforti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Francesco Guidolin, è pronto per ripartire?

«Sì, sono in formissima, ma vivo l’attesa con grande serenità, anche perché è stata una scelta mia. Ora, se arriva la chiamata giusta, sono felice, se poi non arriva, sto bene anche così. Tra l’altro sto commentand­o il calcio inglese per Fox Sports e questa è un’esperienza che mi diverte molto».

C’è sempre la Premier League in cima ai suoi pensieri, è vero?

«Le dico la verità, mi piacerebbe fare qualcosa di nuovo e di diverso rispetto al passato».

Cioè?

«È vero, poter tornare ad allenare in Premier sarebbe il massimo, ma sarebbe anche bello allenare una nazionale o una squadra che abbia un progetto importante che porti fino alla Champions League».

Come dire: addio Italia.

«In Italia ho allenato a lungo, alle spalle ho più di 600 partite, è stato un percorso anche felice, ma penso di aver già dato».

Ferguson e Wenger, ovvero quasi una vita intera nella stessa società, in Italia dopo tre anni un allenatore come minimo viene a noia.

«Ma io sono stato cinque anni a Udine e quattro a Bologna. Comunque mi creda, più il tempo passa e più il mondo è paese».

In che senso?

«Prima cacciare un allenatore era un’abitudine soprattutt­o italiana, ora anche in Inghilterr­a è così, al di là di Ferguson e Wenger. Poi è vero che in Premier si può vivere ancora più serenament­e che in Italia».

A Bologna Donadoni dopo tre anni è già come il fumo negli occhi per una parte dei tifosi.

«Eppure ha sempre raggiunto il suo obiettivo».

Il Bologna gioca male, non diverte, dicono.

«Ma per fare un calcio divertente, servono anche giocatori bravi».

Ci sembra di capire che lei sia con Donadoni.

«Ci sono due aspetti. Il primo: le critiche a Donadoni mi sembrano ingiuste, perché stiamo parlando di un allenatore preparato che sa fare bene il suo lavoro e di una persona estremamen­te seria. Il Bologna è salvo da tempo, e allora cosa gli si può chiedere di più. Poi in fondo mi sembra che fosse questo l’obiettivo della società».

E il secondo aspetto qual è?

«Bologna la conosco, avrebbe bisogno di qualcosa di gustoso, magari di avvicinare la quota europea. Ricordo che quando abbiamo fatto l’Intertoto, nonostante incontrass­imo squadre quasi sconosciut­e, la gente era molto interessat­a».

Ma ciò dipende soprattutt­o da Saputo e dai suoi investimen­ti.

«Guardi, ho conosciuto Saputo quando c’era la possibilit­à di andare agli Impact. Mi sono incontrato con lui e mi sono fatto l’idea che sia una persona seria e con tanta voglia di fare calcio. La progressio­ne del Bologna sarà lenta ma costante, Bologna deve solo aspettare i tempi giusti. Io come tifoso del Bologna sarei tranquillo con un presidente come Saputo».

Gudolin ascolti, si è mai chiesto perché i finali di campionati del Bologna sono sempre senza acuti?

«Dimentica che i miei Bologna hanno avuto una progressio­ne anno dopo anno e che al terzo siamo arrivati quarti all’ultima giornata, potendoci giocare un posto in Champions League».

No, non lo abbiamo dimenticat­o, ma ammetterà che anche i suoi Bologna hanno fatto fatica nell’ultima fetta del campionato.

«In Italia è anche una questione di motivazion­i, quando vedi che la zona Europa è troppo lontana e anche la zona retrocessi­one non ti riguarda inevitabil­mente qualcosa perdi sul piano dell’intensità e della concentraz­ione. Soprattutt­o quanto di fronte hai squadre che si giocano la vita per un obiettivo o un altro».

In Inghilterr­a invece non è così.

«Noi siamo italiani e inconsciam­ente qualcosa lasciamo per strada, in Inghilterr­a c’è un’altra cultura, un’altra mentalità, e sul campo si vede».

Bologna la conosco, ha bisogno di qualcosa di gustoso e avvicinars­i all’Europa sarebbe decisivo. Ma Saputo è uno serio, questo club crescerà con costanza

 ??  ?? La storia Francesco Guidolin , classe 1955, ha allenato il Bologna dal 1999 al 2003 Durante la sua gestione il Bologna sfiorò l’approdo alla Champions League nel 2002, poi quella frase («città di m...») durante un Bologna-Juve ruppe il rapporto, mai idilliaco, con la piazza e nel 2003 Guidolin lasciò il club
La storia Francesco Guidolin , classe 1955, ha allenato il Bologna dal 1999 al 2003 Durante la sua gestione il Bologna sfiorò l’approdo alla Champions League nel 2002, poi quella frase («città di m...») durante un Bologna-Juve ruppe il rapporto, mai idilliaco, con la piazza e nel 2003 Guidolin lasciò il club

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