Corriere di Bologna

Donadoni spegne il caso striscioni

Donadoni dopo la settimana di tensioni: «Sono tranquillo, lavoro per far cambiare idea ai critici Mi fa piacere però che ci sia anche qualcuno a favore. La mia frase è stata interpreta­ta male»

- di Beneforti, Mossini

Roberto Donadoni, è stata la settimana degli striscioni su di lei. Qual è stata la sua reazione?

«C’è stato un primo striscione e ce n’è stato uno seguente di tenore un po’ diverso: mi fa piacere che ci siano quelli che appoggiano e sostengono la squadra e il sottoscrit­to. Per quanto riguarda gli altri, c’è solo da dimostrare con i fatti e far cambiare loro idea. L’obiettivo per me è fare bene: se faccio il massimo tutti tornano a ragionare in un certo modo».

Il riferiment­o alla frase sui biglietti era chiaro.

«Tutte le cose si possono interpreta­re in mille modi: se uno è malizioso e negativo la legge in un senso, se è positivo e tranquillo la interpreta in maniera diversa. Io sono abituato a dire le cose senza secondi fini, per quello che sono. Se uno vuole elaborare i concetti è libero di farlo, ma dalla mia bocca escono determinat­e cose ed è giusto che risponda di quelle. Di altro, no».

Come ha vissuto questi due giorni?

«In modo tranquillo. Io non ho visto né il primo né il secondo striscione: devo pensare solo a lavorare per dare soddisfazi­oni a tutti i nostri tifosi. Non c’è nulla da commentare, in positivo o in negativo: c’è solo da rimboccars­i le maniche, lavorare sodo e far cambiare idea a chi in questo momento non è pro».

Quanto al campo, avete smaltito la beffa di Zapata?

«A Genova abbiamo prodotto una buona prestazion­e che ci deve far capire che impronta dobbiamo dare alla gara di Cagliari. Poi certe cose si possono fare meglio e sarebbe stato così anche se avessimo vinto, ma la prova di Marassi mi soddisfa e deve dare morale».

Affrontere­te un Cagliari a caccia di punti salvezza. Cosa teme dei sardi?

«Il loro punto di forza sarà la voglia di fare risultato. Chiaro che hanno buone individual­ità e sviluppera­nno un certo tipo di gioco per mettere il loro terminale Pavoletti nelle condizioni di farci male. La partita che hanno giocato contro l’Inter è lo specchio di quanto abbiano puntato su questo appuntamen­to: dovremo farci trovare pronti».

Il Bologna quali obiettivi ha?

«Lo scorso anno abbiamo fatto 41 punti e vincendo potremmo già raggiunger­li. Al di là di questo traguardo, come fanno fatica gli altri dobbiamo farla anche noi, nonostante le assenze: per dignità e per dare ai nostri tifosi il piacere di sostenerci fino in fondo».

A Cagliari torna da ex. È vero che l’hanno cercata?

«Proposte da Cagliari non ne ho avute, sono sorpreso di certe notizie. Ho un ottimo ricordo della città, è stato un bel periodo a livello di rapporti e quando sono tornato mi hanno fatto venire più volte la pelle d’oca. Forse non lo dimostro con atteggiame­nti plateali, ma basta poco per farmi essere molto sensibile verso chi mi sta di fronte e sentirmi ancora di più investito di responsabi­lità per ripagare certi sentimenti».

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