Corriere di Bologna

Torna il Bologna E inguaia il Cagliari

I rossoblù giocano, anche per il mister, una gara seria e ordinata a Cagliari Verdi sbaglia il gol che poteva valere tre punti, poi è Mirante a salvare il risultato

- di Alessandro Mossini Claudio Beneforti

Un altro Bologna, serio, applicato, che ha voluto fortemente il risultato e che alla fine legittimam­ente lo ha ottenuto. A differenza di quello che era accaduto a Genova contro la Sampdoria, quando sull’ultimo pallone aveva perso una partita che mai avrebbe meritato di perdere per quanto aveva costruito sul campo. A Cagliari no, il Bologna e Mirante ce l’hanno fatta a salvare il punto, evidenzian­do di nuovo di esserci con la testa e con le gambe e soprattutt­o di non essere mai usciti da dentro una partita che per il Cagliari valeva mezza vita.

E forse ancora qualcosa di più, dopo la vittoria del Crotone a Udine. Roberto Donadoni aveva invitato il popolo di Bologna a guardare la television­e con fiducia, sapendo che i suoi giocatori non lo avrebbero mai tradito, e così è andata, perché la squadra è come se avesse giocato anche per il proprio allenatore e non solo per chiudere meglio possibile l’annata.

A mezzogiorn­o e mezzo ai 30 gradi di Cagliari ci voleva a tutti i costi un Bologna vero per salvare la pelle, e il Bologna vero lo è stato dal primo agli ultimi attimi, lasciando poco campo alla squadra di Lopez e costringen­dola anche a rincorrere. Il che l’ha portata a non vivere mai serena nella fase passiva del gioco, nonostante la domenica più di silenzi che di luci di Verdi.

Che non solo ha sbagliato di una virgola un gol che sembrava fatto, ma che ha finito per disegnare scarabocch­i anche sui passaggi più semplici. E ancora: il Bologna avrebbe dovuto giocare con l’uomo in più dal minuto 8 del secondo tempo per una clamorosa trattenuta di Padoin (che in precedenza aveva già rimediato un cartellino giallo) su Poli, che gli era partito sul binario destro. Di solito su questa giocata gli arbitri sono irremovibi­li, ma Doveri non lo è stato, fischiando solo la punizione a favore del Bologna. Quando per lo stesso fallo Gonzalez nel primo tempo era stato ammonito.

Ora, non è detto che la squadra di Donadoni la partita l’avrebbe vinta di sicuro nel caso in cui Padoin fosse stato espulso, ma è chiaro che di fronte a questo Cagliari pieno di ansie e di problemi ci sarebbe andata vicino. E poi quel che è giusto è giusto, indipenden­temente da come può andare la domenica.

Come era lecito aspettarsi Donadoni ha modellato il Bologna ancora una volta sul 35-1-1 per contrappor­si allo stesso sistema di gioco del Cagliari, e come era accaduto nella notte di Genova i rossoblù hanno sempre lavorato da squadra, aiutandosi a vicenda, con l’uno sempre disposto a portare la borraccia all’altro nel momento di difficoltà.

Morale: gli uomini di Lopez

hanno trovato vita complicata su tutti i palloni, che via via il Bologna gli sporcava, e solo un paio di volte Mirante ha dovuto fare gli straordina­ri. C’è da dire che il Cagliari un gol con Sau lo aveva segnato, ma Doveri ha fischiato prima (un suo fallo di mano? Una cintura su Romagnoli?) che il pallone finisse dentro la porta del Bologna, e ciò ha impedito a quelli del Var di poter intervenir­e.

A questo punto mancano quattro partite alla fine dei giochi, il popolo di Bologna meriterebb­e una gemma preziosa come regalo, magari potrebbe essere l’occasione giusta domenica contro il Milan al Dall’Ara, ma già sarebbe importante e costruttiv­o se questo Bologna restasse serio come quello di Genova e di Cagliari.

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 ??  ?? Nella foto in alto il portiere Antonio Mirante, decisivo nel secondo tempo della partita di Cagliari. Nella foto sotto un’azione della squadra sarda a centrocamp­o contrastat­a dai giocatori del Bologna
Nella foto in alto il portiere Antonio Mirante, decisivo nel secondo tempo della partita di Cagliari. Nella foto sotto un’azione della squadra sarda a centrocamp­o contrastat­a dai giocatori del Bologna
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