Corriere di Bologna

Varese beffa la Virtus nel finale

Con la squadra decimata e Lawson a mezzo servizio, i bianconeri guidano per 30’ ma cedono nell’ultimo quarto. Mancano tre partite, la corsa per entrare tra le prime otto si complica

- Luca Aquino

Il pallone beffa Marcus Slaughter quando a 9 decimi dalla fine l’americano ha l’insperato tiro del pareggio su un alley-oop di Lafayette dalla rimessa. Alza bandiera bianca la Virtus, che si arrende 69-71 a una Varese in grande forma e con più energie nel finale. Inevitabil­e, con la Segafredo che finisce la benzina nell’ultimo periodo dopo una partita di grande intensità nonostante le assenze di Ale Gentile e Michael Umeh (più Lawson vittima di attacco gastrointe­stinale). La squadra di Ramagli controlla la partita per 30 minuti, sorretta da un ottimo Pietro Aradori che poi paga lo sforzo nel finale. Varese vince realizzand­o 14 canestri da tre e 10 da due, il 9/13 nel secondo tempo dall’arco è micidiale e tanto valgono gli 11 punti in fila di Larson che ricuciono dal 41-31 al 43-43 nel terzo periodo.

Si pensava che la Virtus potesse essere l’aggredita e invece è stata l’aggressore in questa partita, finché le forze l’hanno sorretta. Ha toccato anche il +11 nel terzo quarto, resta una partita di grande orgoglio e determinaz­ione, nel finale anche nervosa, ma i due punti vanno ai lombardi.

La prova di carattere però non basta, una vittoria avrebbe fatto fare un passo avanti probabilme­nte decisivo nella corsa ai playoff. Ora, invece, la Segafredo è raggiunta al sesto posto sia da Varese sia da Cantù, ma nella classifica avulsa oggi sarebbe ottava, comunque dentro i playoff, mantenendo due punti di vantaggio sulle none a tre partite dalla fine. Con Wilson in più nel motore servirà almeno un altro colpo in trasferta, fra Pistoia e Reggio Emilia, oltre all’impresa casalinga con Avellino.

Con l’aggressivi­tà difensiva, la Segafredo è scattata meglio dai blocchi. Aradori e Baldi Rossi hanno realizzato i primi 17 punti di squadra, lanciando i bianconeri sul 2618 a metà secondo quarto. Varese ha saputo tenere botta nel momento di maggior furore della Virtus e nel terzo quarto, sul 41-31, ha trovato gli 11 punti in fila di Larson.

Da lì è iniziata una lunga volata con i primi segni di stanchezza a manifestar­si in casa bianconera. La pressione di Varese resta costante e l’attacco della Virtus comincia a perdere efficacia senza più trovare varchi per prendere vantaggi. Ci si deve accontenta­re di tiri difficili da tre, quelli che dall’altra parte entrano e di qua no. Okoye, dopo due stoppate, timbra il sorpasso sul 53-55 sempre dall’arco, dove gli ospiti sono infallibil­i (5/7 nell’ultimo quarto).

Sul 61-68 sembra davvero finita a meno di 100 secondi dalla fine, ma la Segafredo si affida a uno sconfinato orgoglio e rientra. Lafayette ha il facile appoggio per il pareggio sul 67-69 a -14” dalla fine, Avramovic va in lunetta mentre dalla curva piove in campo di tutto perché la guardia varesina si libera con una sospetta infrazione di passi.

Il 2/2 fa 67-71, Slaughter accorcia, Varese riesce a fare un disastro sulla rimessa a metà campo e riconsegna palla alla Virtus a 9 decimi dalla sirena, ma all’americano non riesce il miracolo e resta solo la rabbia.

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La partita
 ??  ?? In alto, Slaughter abbattuto dopo l’errore dell’ultimo tiro; a destra Aradori, autore di 20 punti; nella pagina a fianco coach Ramagli
In alto, Slaughter abbattuto dopo l’errore dell’ultimo tiro; a destra Aradori, autore di 20 punti; nella pagina a fianco coach Ramagli

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