Ramagli amaro: «È una maratona però non ci riusciamo da soli»
Il tecnico chiama a raccolta i tifosi. Tafferugli nel prepartita e in campo piove di tutto
Il sapore della beffa. Alessandro Ramagli a fine partita ha in bocca il gusto amaro di chi è rimasto senza benzina a un passo dal traguardo, con rotazioni ridotte a otto e un supplementare svanito per dettagli. «Peccato, ci siamo andati vicinissimi — esordisce il coach bianconero — abbiamo anche avuto il tiro per pareggiare su una situazione occasionale. Ma l’ho detto alla squadra e voglio dirlo a tutti: non è una gara di velocità ma una maratona, bisogna incassare le sconfitte e ripartire. Abbiamo tenuto lo scarto dell’andata, ma in generale il modo in cui abbiamo affrontato la partita denota carattere».
Il tecnico livornese elogia l’atteggiamento dei suoi e ne fa una questione d’orgoglio: «Non ho rimpianti e non ho nulla da rimproverare alla squadra, se qualcuno vuole fare il disfattista resti fuori dalla porta perché non ne abbiamo bisogno. Non abbiamo colto l’opportunità ma non direi che l’abbiamo sprecata: i tiri da tre che hanno segnato da marcati nel secondo tempo, segno di evidente fiducia, hanno fatto la differenza. Ma sto a testa alta e deve starci anche la squadra dopo questa partita».
Anche perché la Virtus non era in otto ma in sette e mezzo: Lawson ha avuto un attacco gastrointestinale nella notte ed era svuotato di ogni energia. Un rimpianto in più, perché nell’ultimo quarto la Segafredo era evidentemente al gancio: «Ci siamo schiantati su una difesa che ci ha braccato — sottolinea Ramagli — e abbiamo sofferto la pressione sui portatori di palla. E quella sfuriata di Larson nel terzo quarto ci ha tolto un po’ di vantaggio in vista dell’ultima frazione».
Il coach delle V nere non cerca alibi, ma alla fine non può esimersi dal trattare il tema dell’emergenza: «Non voglio piangermi addosso, chiaro che Alessandro Gentile per il nostro gioco vicino a canestro è fondamentale, ha già saltato 5-6 partite e non rientrerà neanche per la prossima. Nel girone di ritorno in 13 gare ufficiali ne abbiamo giocate 11 non al completo e alcune con due assenze, come questa. Speriamo di ritrovare salute, ma non mi appello né a questo né a un fischio, per quanto il metro abbia favorito chi poteva spendere più energie».
La chiusura di Ramagli è quasi un appello al popolo bianconero in vista della volata playoff: «Non so fare tabelle, ma questa squadra ha carattere e qualità morali. Se ha 100 energie, in campo ne spende 110. Quindi merita coinvolgimento e partecipazione: i playoff non li raggiungiamo da soli». Mastica amaro e non cerca alibi neanche Stefano Gentile ai microfoni di Radio Bologna Uno: «È colpa nostra, anche in emergenza volevamo centrare la vittoria e abbiamo dimostrato di poterla meritare ma non ci siamo riusciti. Non cambia nulla, comunque: restano tre gare restano e vogliamo conquistarci i playoff. Pensiamo a cosa possiamo fare noi: sui fattori esterni possiamo poco».
La direzione molto lacunosa del trio arbitrale MazzoniSardella-Galasso ha scatenato la baraonda finale: sui liberi di Avramovic a 5” dalla fine è piovuto in campo di tutto ma la tensione c’è stata anche nel prepartita, con tafferugli tra le due tifoserie.
Se qualcuno vuole fare il disfattista resti fuori dalla porta, non ne abbiamo bisogno. Speriamo di ritrovare salute, ma non mi appello né a questo né a un fischio, per quanto il metro abbia favorito chi aveva più energie