Nuovo caso Tper: multa a 81enne «È un raggiro»
Si è resa conto di cosa era accaduto solo quando l’accertatore della Tper le ha consegnato il verbale. Incredula, ha raccontato al figlio l’accaduto. «È un raggiro e non deve passare sotto silenzio», le parole di Gianni Calanchi, che ha già inoltrato un reclamo all’azienda dei trasporti per quanto successo alla madre venerdì scorso. Luciana, 81 anni, di Bologna, sale su un autobus della linea 54 alla fermata Villaggio Ina, vicino l’Ipercoop di Borgo Panigale, intorno alle 12,30. Si ferma davanti all’obliteratrice e prova a timbrare il Citypass, che viene rifiutato. Quando si rende conto di aver consumato le 10 corse disponibili, armeggia con la borsa e tira fuori il nuovo Citypass. Nel frattempo il bus si ferma alla fermata successiva, salgono tre controllori e uno di loro si avvicina alla signora, chiedendole di esibire il titolo di viaggio. Luciana mostra entrambi i biglietti e li consegna al controllore. Dopo qualche minuto, prima di scendere dal 54, l’accertatore consegna alla signora i due Citypass e un verbale, per «titolo scaduto»: 87 euro di sanzione, 65 se pagata entro 5 giorni.
«Si sono approfittati di una donna anziana. Mia madre ha pensato ingenuamente che sarebbe stato il controllore a timbrarglielo, dato che era rimasta davanti all’obliteratrice. Non solo: sul verbale non si fa menzione del titolo valido non ancora timbrato e delle proteste di mia madre. Anzi, c’è scritto che il passeggero non aveva nulla da dichiarare. Ma non è vero». Il reclamo attraverso il sito della Tper è stato fatto, ma l’azienda non ha ancora risposto. «A me non era mai successo, ma di storie così ne ho già lette sui giornali. Vogliamo le scuse formali e l’archiviazione del verbale, altrimenti procediamo con una querela contro l’accertatore, o contro l’azienda se non ci fornisce i dati necessari, per abuso di potere e circonvenzione d’incapace».
Due settimane fa la vicenda di una coppia di anziani abruzzesi, multati sul 36 in zona Sant’Orsola. I due signori chiesero le scuse dell’azienda per il presunto atteggiamento intimidatorio dei controllori, minacciando in caso contrario una denuncia per abuso di potere e sequestro di persona.