Corriere di Bologna

E il presidente Ara: «Si riparte, ma la lista è lunga»

- Riccardo Rimondi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Vediamo la luce in fondo al tunnel». Il presidente del Navile Daniele Ara è ottimista sui lavori che, lentamente, stanno cambiando il volto del quartiere.

Com’è la situazione all’ex mercato ortofrutti­colo?

«La Trilogia è l’unica opera privata completata. Aspettiamo che l’Unicum sia venduto. La zona, faticosame­nte, è ripartita: inaugurata la Casa della salute, partito lo studentato, ripartito il cantiere delle case Acer. Ci sono due lotti da mettere a bando. Attendiamo che si sblocchi la situazione delle nuove Federzoni: lì il lavoro per il sottopasso che collegherà il comparto a via Bovi Campeggi finirà nel 2019».

Quanto ci vorrà per arrivare in fondo?

«Altri 3 o 4 anni. Tre quarti delle opere di urbanizzaz­ione sono stati fatti. Per il resto se il Consorzio non parte con i propri attuatori, il Comune può escutere le fideiussio­ni». L’Xm 24 però è ancora lì. «Appena ci sarà un progetto chiaro su cosa deve venire al suo posto faremo una proposta alternativ­a».

Anche il Lazzaretto è un cantiere aperto.

«Siamo in attesa di finire il People Mover, dell’investimen­to dell’Università e che i privati finiscano le opere di urbanizzaz­ione. E il Comune interrerà gli elettrodot­ti».

Lì i residenti lamentano i pochi trasporti pubblici.

«In via Zanardi è prevista una stazione del Sfm, che devierà il 18 verso il Lazzaretto. Serviranno altri 2-3 anni. Vogliamo che il 35 arrivi in Bolognina, non si arriva in bus al Maggiore. Servono linee per unire i poli in periferia».

In Corticella abbondano gli edifici abbandonat­i.

«I privati dovrebbero avere un po’ di coscienza: invece che tenere un posto vuoto meglio affidarlo a qualcuno».

Crash uno l’ha occupato, in via Don Fiammelli.

«Siamo contrari alle occupazion­i, ma è un luogo vuoto da decenni e la proprietà non prevede trasformaz­ioni. In quei casi bisogna trovare un accordo. Invece che fare accordi alla luce del sole la proprietà finge di essere scontenta, ma ha dei benefici».

Come immagina il quartiere fra dieci anni?

«La nuova economia del Navile sarà quella della conoscenza. Bisogna continuare la riqualific­azione. Siamo in attesa di sbloccare la caserma Sani. Stanno partendo i lavori delle nuove Minganti, la proprietà ha deciso di investire 10 milioni e ha trovato nuovi soggetti interessat­i a entrare nei negozi. All’ex Sasib avremo un parco nuovo. Servono più luoghi socializza­zione, la vicenda Xm24 lo insegna».

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