Corriere di Bologna

Destro-Kalinic: quale crisi finirà al Dall’Ara?

Costati tanto, sono in un tunnel fatto di critiche e pochi gol. Bologna-Milan potrebbe finalmente svegliarli

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

In crisi, in panchina e in partenza. Bologna-Milan sarà anche la sfida dei bomberflop: Mattia Destro da una parte e Nikola Kalinic dall’altra, due centravant­i che stanno vivendo i momenti più difficili delle rispettive carriere. I due club avevano aspettativ­e ben diverse consideran­do anche gli investimen­ti sui due giocatori (8,5 milioni più 3 di bonus per il rossoblù, 5 milioni di prestito e 20 di obbligo di riscatto per Kalinic) e la valigia sembra pronta per entrambi: Destro ha compiuto da poco 27 anni e sta per concludere un triennio bolognese che ha visto qualche alto e tanti bassi, mentre il trentenne croato in rossonero non ha mai fatto vedere le grandi qualità mostrate prima al Dnipro e poi alla Fiorentina.

A Milano, Kalinic è arrivato come uno dei fiori all’occhiello della faraonica campagna acquisti estiva e per evitare il fallimento non gli è bastato nemmeno prendere il numero 7 che fu di Shevchenko, schivando quella maglia con il 9 sulle spalle che in casa rossonera non trova più un padrone credibile dopo il decennio di egemonia di Filippo Inzaghi: dal 2012 ad oggi l’hanno indossata Pato (l’ultima versione, quella più in infermeria che in campo), Matri, Torres, Luiz Adriano, Lapadula, Andrè Silva e, per sei mesi, pure Mattia Destro.

Lo era andato a cercare l’allora ad rossonero Adriano Galliani in prima persona, suonando al citofono di casa sua, ma fu una delusione: 3 gol in 15 presenze, niente riscatto e il ritorno alla Roma prima del passaggio, quell’estate, proprio al Bologna. L’accoglienz­a festante di 500 tifosi rossoblù in stazione in agosto, il momento no iniziale con Delio Rossi, poi la cura Donadoni che pare rigenerarl­o fino al pestone di Miranda e alle complicazi­oni successive: da lì in poi tra Destro e il Bologna qualcosa si è rotto.

Un bottino di 11 reti nello scorso anno, con 4 reti arrivate nel finale di stagione in partite con ritmi abbastanza balneari, solo sei quest’anno alternando­si tra acciacchi — compreso l’ematoma al ginocchio che lo ha tenuto ai box nelle ultime due partite e che a Casteldebo­le sperano di far riassorbir­e per domenica — e diverse esclusioni, anche rumorose.

Le stesse che da ormai diverse settimane affronta sulla sponda rossonera Kalinic: sempre in campo con Montella, tre sole presenze da titolare negli ultimi tre mesi con Gattuso mentre il pubblico di San Siro non perde occasione per fischiarlo. Lo score milanista del croato, dopo i 27 gol segnati in due campionati a Firenze, è eloquente: cinque gol in 36 presenze tra A, Europa League e Coppa Italia, tanto che in campionato il baby Patrick Cutrone ha gli stessi gol della coppia Kalinic-André Silva, costata 63 milioni all’ultimo mercato.

Storie di bomber in crisi, a cui mancano davvero poche occasioni per cercare di scrivere un finale diverso della storia: Bologna-Milan al Dall’Ara potrebbe essere una chance per entrambi, per il deluso e criticato Kalinic e per l’acciaccato e immalincon­ito Destro.

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Nikola Kalinic con la maglia del Milan

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