Corriere di Bologna

Via Rivani, gelo dopo le parole di Merola «Stop dialogo»

- Beppe Persichell­a

Stop al dialogo e alle trattative, tutti i nodi saranno affrontati in Direzione. È rigida la posizione del segretario provincial­e e deputato del Pd Francesco Critelli dopo che il sindaco Virginio Merola lo ha di fatto «scaricato» nella contesa che si è aperta nel partito sul suo doppio incarico, chiedendo il rispetto dello statuto del partito (che vieta il cumulo di cariche). Un’uscita che ha spiazzato Via Rivani. Soltanto a fine gennaio il primo cittadino aveva chiesto, se non una modifica, almeno una deroga allo statuto: «Perché non è possibile che il segretario di Bologna entri in Parlamento ma debba abbandonar­e la città».

Qualcosa nel frattempo è successo, e non è solo la fronda anti Critelli nei circoli che ieri contava 25 segretari. C’è la trattativa sul segretario cittadino da assegnare alla minoranza (ruolo oggi svolto dall’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini, anche lui nel mirino), forse fallita o mai decollata. E dopo le parole di Merola quella trattativa non decollerà mai, fanno capire da Via Rivani. C’è poi il 2021, le Amministra­tive, il ruolo dell’assessore Matteo Lepore e il tentativo della minoranza di indebolire Critelli, il suo principale avversario interno al partito. Infine, ma non ultime, le dinamiche nazionali e i mutati rapporti di forza, con il segretario bolognese sempre più vicino a Matteo Renzi. Per questo tra i suoi è forte il sospetto che dietro alla fronda non ci siano solo i leader della minoranza ma anche i parlamenta­ri alleati Andrea De Maria e Gianluca Benamati, i primi a difenderlo chiedendog­li però anche di ritrovare l’unità del partito. Il segretario è quindi su tutte le furie, convinto che l’accordo post congressua­le stretto con i principali leader della minoranza, soprattutt­o sulle candidatur­e in Parlamento, sia stato violato. Una versione dei fatti che viene smentita dall’altra parte perché, dicono, è stata solo garantita la rappresent­anza a Roma di una componente importante del partito In mezzo, ma nemmeno troppo, i renziani di Per Davvero, che in questa fase, soprattutt­o per marcare la distanza da Merola, non faranno mancare il loro appoggio al segretario.

La resa dei conti è per il 7 maggio in Direzione, il segretario è sicuro di avere i voti dalla sua, ma per votare cosa la minoranza non l’ha ancora capito. Si aspetta un passo indietro di Critelli, ma se non ci sarà (e non ci sarà) a quel punto, spiegano, nessun voto può legittimar­e la scelta di andare contro una norma dello statuto. Ecco perché chi nella minoranza continua a ripetere che, a maggior ragione dopo la protesta dei circoli, si andrà avanti fino in fondo, sta in realtà prospettan­do l’intervento del comitato di garanzia del Pd nazionale. Cioè di un partito in questo momento dilaniato al suo interno per altre vicende, come decidere se aprire un dialogo con i 5 Stelle o stare all’opposizion­e.

Nervi tesi

La mossa di Merola, che ha «scaricato» il segretario, ha irrigidito le posizioni in Via Rivani

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Determinat­o Francesco Critelli, segretario del Pd bolognese e neodeputat­o

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