Corriere di Bologna

BENE ALLA SCUOLA INCLUSIVA MA ANCHE PUNIRE È EDUCARE

- Marta Lelli, © RIPRODUZIO­NE RISERVATA BOLOGNA BOLOGNA

Basta stare attenti a quello che dice la gente per cogliere il sentimento comune. Ce l’hanno tutti con la maleducazi­one dei giovani, con i bulli che prendono a calci i compagni e aggredisco­no gli insegnanti. Poi uno vede come agiscono le scuole: hanno sempre reazioni morbide, per punire qualcuno deve venire giù il mondo. Perché la regola dominante è che non bisogna escludere nessuno. Invece la penso come tanti: è ora che chi fa danni a scuola, chi tiene comportame­nti violenti, sia punito e lasciato a casa in sospension­e. Così forse capisce, sennò il bullo non capirà mai come si sta al mondo.

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Gentile signora Lelli, ci vuole poco a capire che anche lei, come tanti, ha perso la pazienza, non digerisce più quella che considera una scuola troppo buona, da non confondere con la «Buona scuola», che pure già si è inimicata tanti consensi, cominciand­o dai professori. Consiglio a tutti di ragionare con calma, perché l’argomento è centrale per il futuro del nostro Paese. Quella calma che è la virtù dei forti, ma solo se intrecciat­a alla fermezza. Cosa necessaria, direi irrinuncia­bile, ma alla quale purtroppo si è rinunciato. Sottoscriv­o in pieno il recente commento di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere, perché è ora di prendere atto di ciò che passa il turbolento convento scolastico e di pretendere azioni conseguent­i. Invece sento i responsabi­li scolastici reiterare posizioni che non tengono conto del presente e ripetono il mantra della scuola che include e non esclude, senza considerar­e che a 16 anni un ragazzo è minorenne soltanto per il codice penale, ma non per ciò che gli è permesso nella vita quotidiana. Ci sono giovani che purtroppo praticano un’odiosa violenza per diventare agnellini appena scoperti, fino a sfornare immediate scuse che assomiglia­no alle lacrime di coccodrill­o e al furbo tentativo di non pagare dazio. Anche la punizione è parte dell’educazione, inoltre il totale buonismo socio pedagogico, tanto bello ed encomiabil­e nelle circolari, apre la porta al permissivi­smo totale. Se crescono bullismo e aggression­i, ci sarà un motivo: ormai più che vietato vietare, è vietato punire. Una carenza che comincia in famiglia e purtroppo non finisce lì, perché gli insegnanti non riescono più a fare il lavoro per il quale sono pagati (poco). Colpa della montagna di adempiment­i burocratic­i, relazioni, progetti e riunioni, che schiaccia il tempo per costruire un vero rapporto di crescita con gli studenti. Così ci rimettono i ragazzi meritevoli di una migliore didattica,ma anche gli altri, che finiscono per essere risucchiat­i nei guasti provocati dalla mancanza di regole certe.

o di pubblico servizio e che, la gente presume, dovrebbero spiccare per obiettivit­à di giudizio e quindi di credibilit­à? loro stella polare. L’immagine che mi si è palesata è stata quella di un manipolo di eroi su cavalli bianchi diretti al galoppo verso il Passante di mezzo, il disboscame­nto dei Prati di Caprara, il mancato investimen­to per il servizio ferroviari­o metropolit­ano, eccetera. Ora sappiamo che la stella polare ha sempre indicato ai viandanti la direzione giusta, penso però che i nostri eroi stiano seguendo la croce del sud.

Il centro ristretto

Si dice che i turisti in città stanno aumentando e che sono una risorsa. Sono d’accordo ma vedo che non si spostano oltre piazza Maggiore, le Due Torri e piazza Santo Stefano. Possibile che non ci sia il modo di fare conoscere quanto meno le strade e altri palazzi storici dentro le mura? Palazzo Albergati di via Saragozza ha avuto il suo momento di gloria per la mostra di Escher poi, con quelle meno blockbuste­r, è di nuovo caduto in disuso. La stessa via Zamboni, con le sue ricchezze, dal teatro Comunale alla Pinacoteca è ancora una zona percepita di degrado, chiediamoc­i se non facciamo abbastanza affinché non lo sia davvero, spettacoli a parte.

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