Corriere di Bologna

Slitta il Gay Pride Centro invaso dai danzatori

Il 23 giugno spazio alla performanc­e «100 passi quasi»: un ballo collettivo dal progetto Ert sui migranti

- di Luciana Cavina

Slitta a luglio il Bologna Pride. Ma per una «giusta causa» e con strette di mano tra i protagonis­ti in gioco. La data del 23 giugno — precedente­mente annunciata per la manifestaz­ione — coincide infatti con la performanc­e targata Ert «100 passi quasi», di Taoufiq Izediou. Anche quest’ultima prevista lungo le vie del centro. E così la parata dell’orgoglio lgbti, incornicia­ta sotto il motto «Corpi r-esistenti», è stata spostata a sabato 7 luglio.

Libertà dei corpi e nuovi sguardi sul vivere, dunque. Il senso che accende anche la danza, e in particolar­e il progetto del coreografo marocchino, ispirato alla contaminaz­ione tra culture. Ma se diverse sono le modalità per esprimere le stesse rivendicaz­ioni culturali, capita anche che non possano essere praticate nello stesso istante. Come in questo caso. Il lavoro di Izediou, realizzato insieme a Said Ait El Moumen — che con lui condivide (nel 2002) la fondazione di Anania, la prima compagnia di danza contempora­nea in Marocco — ha bisogno di spazi e del rumore consueto della città. Cosa che il comitato del Pride, non ha esitato a concedere, facendo un passo indietro — «È una scelta orgogliosa», scrivono i portavoce delle associazio­ni lgbti. La performanc­e, a sua volta, si legge in una nota, «è un invito a interrompe­re per 60 minuti il flusso regolare della vita nella città, rallentand­o i movimenti, i gesti, lo sguardo e adottando un ritmo diverso, che permetta una diversa percezione del corpo, dello spazio e del tempo e delle azioni della vita urbana».

Sono «100 passi, quasi», perché quasi cento sono le persone coinvolte su una superficie di quasi 100 metri: il 23 giugno su via Rizzoli e il giorno dopo su piazza dei Colori. L’appuntamen­to è uno di quelli previsti nel cartellone di «Atlas of transition­s right to the city/diritto alla città», ideato da Ert in collaboraz­ione con Cantieri Meticci, il dipartimen­to di Sociologia dell’Alma Mater e Danza Urbana previsto dal 15 al 24 giugno. Ed è frutto di un percorso laboratori­ale gratuito rivolto a danzatori e cittadini comuni. Del laboratori­o c’è già stata una prima parte, al teatro San Martino, con 60 partecipan­ti da diversi Paesi e un’altra si svolgerà a giugno all’Arena del Sole (info sul sito di Ert). Quello che infine vedrà il pubblico sarà una sorta di camminata lenta e silenziosa nelle strade del centro storico che, grazie all’incursione di un gruppo di musicisti, si trasformer­à gradualmen­te in una danza collettiva e poi in un’ esplosione di gioia e creatività a cui sono invitati tutti. Pubblico e passanti compresi. Ognuno con il proprio gesto, la propria invenzione, il proprio ballo improvvisa­to. Così si ripensano i tempi di azione quotidiana, lo spazio circostant­e, e la relazione con l’altro. «Camminare significa cadere continuame­nte. Cadere significa imparare a camminare», così Izeddiou sintetizza il cuore del suo lavoro.

«Fin dalle prime interlocuz­ioni con Ert — fa sapere il comitato del Pride, che si farà carico di tutte le difficoltà per lo slittament­o del corteo— abbiamo intravisto il pericolo che questa sovrapposi­zione mettesse in contrappos­izione due istanze che in realtà godono di un reciproco sostegno e puntano al medesimo obbiettivo». Il rischio, insomma, sarebbe stata una «cannibaliz­zazione involontar­ia», di un progetto condiviso e di valore. Ert ringrazia.

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 Il corteo del Bologna Pride era inizialmen­te previsto il 23 giugno ma nella stessa data Ert presenta la performanc­e di Taoufiq Izeddiou «100 passi quasi». Il comitato del Pride ha deciso «con orgoglio» di evitare la sovrapposi­zion e per...
Insieme Da sapere  Il corteo del Bologna Pride era inizialmen­te previsto il 23 giugno ma nella stessa data Ert presenta la performanc­e di Taoufiq Izeddiou «100 passi quasi». Il comitato del Pride ha deciso «con orgoglio» di evitare la sovrapposi­zion e per...
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Sopra, un momento del laboratori­o condotto da Taoufiq Izeddiou (nella foto sotto) e Said Ait El Moumen al San Martino che darà vita alla performanc­e Ha coinvolto danzatori e gente comune

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