Alloggi pubblici, nuova norma limita-stranieri
Niente assegnazione a chi è proprietario all’estero
Chi ha una proprietà fuori dall’Italia sarà escluso dai prossimi bandi dell’Erp. È questa la norma della Regione per limitare le assegnazioni agli stranieri. Ma c’è il problema dei controlli. E Lega e Forza Italia: non basta.
Giro di vite della Regione sulle regole per ottenere un alloggio popolare: chi possiede un’altra casa all’estero - e non solo in Italia, pena l’esclusione - non potrà accedere alle graduatorie di assegnazione Erp (edilizia residenziale pubblica). Ma per la Lega Nord e Forza Italia la delibera della Regione fa scaricabarile sui Comuni.
C’è il via libera definitivo della giunta Bonaccini: l’atto unico approvato sull’edilizia pubblica approvato ieri da Viale Aldo Moro, in attesa del voto in assemblea legislativa che avverrà entro l’estate. Tra le novità c’è appunto il requisito per l’accesso all’Erp di non avere case in Italia o all’estero. Sara’ compito dei Comuni verificare il requisito attraverso le dichiarazioni Isee presentate da chi fa domanda per avere un appartamento. La scelta nasce da «un evidente principio di equità e di giustizia sociale — spiega Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione con delega alla Casa —. Una misura già adottata dalle altre Regioni e che abbiamo condiviso con tutte le parti in causa, dagli enti locali all’Acer fino ai sindacati». Tra le regioni prese ad esempio ci sono il Friuli Venezia Giulia, la Toscana e la Lombardia.
Quando la nuova regola sarà messa nera su bianco, e saranno chiare anche le modalità di applicazione dei controlli a campione, allora la palla passerà ai diversi consigli comunali e toccherà alle diverse giunte approvare un nuovo regolamento per le graduatorie Acer. E questo n0n convince la Lega:«La delibera così com’è scarica l’incombenza sui Comuni», «Non basta l’autocertificazione per gli stranieri» taglia corto Forza Italia. Palazzo d’Accursio intanto è già a lavoro: «Aspettiamo di conoscere nei dettagli la delibera e l’ok dell’Assemblea Legislativa — racconta l’assessore alla Casa del Comune di Bologna, Virginia Gieri —. Sulla questione ci siamo già confrontati con gli altri assessori alla Casa degli altri comuni, e stiamo valutando quello che fanno anche altre regioni, per esempio in Toscana e in Lombardia, in fase di sperimentazione».
Quello che al momento non è chiaro e potrebbe sembrare difficile, è legato soprattutto alla verifica delle diverse autocertificazioni, soprattutto per i cittadini stranieri. Un punto non trascurabile, visto che oggi il 27% degli inquilini degli alloggi Erp è cittadino extracomunitario, proveniente soprattutto dal Marocco, dall’Albania e dalla Tunisia.
«Sappiamo che non sarà semplice — conclude ottimisticamente l’assessore di Bologna Virginia Gieri — ma questo non deve assolutamente fermarci per trovare, invece, una soluzione».
L’idea di Viale Aldo Moro piace anche al presidente di Acer, Alessandro Alberani: «Pur essendo tutto in una fase del tutto embrionale — spiega — è però assolutamente giusto il principio di equità a cui si rifà la delibera: oggi chi è proprietario di un altro immobile in Italia, non può accedere alla graduatoria. Aspetteremo il nuovo regolamento e poi lo applicheremo». Il sindacato degli inquilini,
Lega e Forza Italia chiedono che per i non italiani non valga l’autocertificazione
il Sunia, approva la delibera ma ha una piccola postilla: «Bene il principio di equità ma sarà difficile fare accertamenti, in alcuni Paesi non esiste il catasto, per esempio, e poi bisognerebbe pensare però quanto sia funzionale la proprietà di un altro immobile, in Basilicata come in Marocco, se invece la persona vive e lavora qui. Si potrebbe pensare a un criterio legato alla distanza», conclude Mauro Colombarini.