L’alleanza di Anteo con la pmi americana
Un’alleanza su due fronti per portare le sponde di Molinella negli States. Anteo ha concluso un’operazione con Tommy Gate, azienda americana dell’Iowa che produce prodotti per pick-up. E che potrebbe fruttare, nelle speranze dell’azienda bolognese, una crescita di fatturato del 50%.
Tommy Gate, che ha un giro d’affari di 50 milioni di dollari (circa 42 milioni di euro), ha acquistato il 40% di Anteo, e d’ora in poi ne venderà i prodotti per la gamma leggera con il proprio marchio. Per l’azienda italiana è un modo per penetrare un mercato, quello statunitense, molto chiuso verso l’esterno. «Gli americani, soprattutto in quella zona, comprano solo americano — nota il dg di Anteo Ilmer Maietti —. Noi così ci ritroviamo lì con un marchio conosciuto da 50 anni». Il vantaggio, per gli americani, è sulla qualità del prodotto: «Fino a qualche tempo fa lì si vendevano oggetti con molto acciaio e poca performance, da cinque-sei anni il mercato è cambiato e chiede prodotti più sofisticati come quelli europei». Non solo, in questo modo Tommy Gate avrà una gamma completa a disposizione senza dover perdere anni a crearsela.
Perché sul mercato americano, con questa operazione, finirà tutta la gamma di Anteo: e ciò che non sarà venduto con il marchio della società americana lo sarà con quello dell’azienda che lo ha prodotto. «Hanno già aperto una società indipendente per vendere con il nostro marchio tutta la gamma Anteo in Nordamerica — spiega Maietti —. Diventano un distributore ufficiale Anteo, come quelli che abbiamo già in quattro continenti». Uno sbarco, quello sul mercato Usa, che per Anteo dovrebbe significare un salto nei ricavi: «Fatturiamo 23-24 milioni, l’ambizione di questo progetto è portare azienda a 35 milioni in cinque anni». Una crescita verticale, per un’azienda che impiega attualmente 82 persone.
Ma il salto, per quanto ambizioso, secondo Maietti è alla portata. Soprattutto viste le dimensioni del mercato statunitense, che è anche più grosso di quello europeo e che quindi dovrebbe essere in grado di assorbire l’arrivo dei prodotti Anteo: «Questa è una goccia per il mercato americano, quindi è un traguardo fattibile». Poco probabile, invece, che l’alleanza porti i bolognesi a distribuire prodotti americani: «Per adesso non abbiamo preso in considerazione l’ipotesi, i loro prodotti sono più arretrati».