Corriere di Bologna

Emilia-Romagna, il sogno delle quattro squadre La regione top in serie A, come nel 2000

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A tre giornate dal termine, serie A e serie B iniziano ad emettere i rispettivi verdetti: l’Empoli prenderà il posto del Benevento nella massima serie e nel prossimo weekend dovrebbe diventare aritmetica anche la retrocessi­one del Verona, ma gli ultimi 270 minuti – più playoff e playout, nel caso della serie cadetta – saranno decisivi. E per il calcio della nostra regione sono giornate davvero importanti, perché la prossima serie A potrebbe essere un campionato principalm­ente a trazione emiliano-romagnola: dipenderà da Spal e Parma, con i biancoazzu­rri che vincendo a Verona hanno un punto di vantaggio sul terz’ultimo posto della classifica di A attualment­e occupato dal Chievo e con i ducali che in serie B sono secondi – posto che vale la promozione diretta in serie A – con un punto di vantaggio sul Frosinone, due sul Palermo e tre sul Venezia. Spal-Benevento e il derby Cesena-Parma, in programma il prossimo weekend, saranno decisive per un eventuale sorpasso a livello regionale, dato che in questa serie A Emilia Romagna e Lombardia sono le regioni più rappresent­ate con tre squadre a testa ma non ci sono formazioni lombarde a tiro di promozione. Se la Spal riuscirà a salvarsi e il Parma tornerà in serie A, l’Emilia Romagna tornerebbe ad avere quattro squadre nel massimo campionato dopo quindici anni: l’ultima volta fu nella stagione 2002/03, quando Bologna, Parma, Modena e Piacenza erano ai nastri di partenza di un campionato in cui curiosamen­te la metà delle partecipan­ti si divideva tra la nostra regione e la Lombardia, visto che su diciotto squadre cinque erano lombarde (Milan, Inter, Atalanta, Como e Brescia). Nell’era della serie A a 20 squadre, tornata in auge dal 2004, raramente una regione ha potuto contare su quattro portacolor­i: è successo alla Lombardia nella stagione 2004/05 – Milan, Inter, Atalanta e Brescia – e alla Toscana per tre campionati, dal 2005 al 2008 con il quartetto formato da Fiorentina, Livorno, Empoli e Siena, ma da allora non ci è più riuscita nessuna. Ci andò vicina proprio l’Emilia Romagna nella stagione 2014/15, quando portò tre squadre in massima serie con Cesena, Parma e Sassuolo ma mancò l’apporto proprio del capoluogo Bologna, in B quell’anno: i rossoblù vennero poi promossi insieme al Carpi al termine della stagione, dando il “cambio” alle retrocesse Parma e Cesena. Dopo il periodo 2005/08, in cui l’Emilia Romagna aveva un sola squadra al massimo livello, gli ultimi campionati hanno visto una forte presenza della nostra regione in serie A anche se per ritrovare un’annata con il primato esclusivo emiliano-romagnolo bisogna tornare indietro di un ventennio: nelle stagioni 1998/99 e 1999/00 con tre squadre (Parma, Bologna e Piacenza) e ancora meglio nell’annata 1996/97 quando in A c’era il quartetto formato da Bologna, Parma, Piacenza e Reggiana. A Spal e Parma, dunque, spetta il compito di restituire alla regione un antico primato che si è perso un po’ negli almanacchi. Per curiosità, le uniche stagioni della serie A a girone unico prive di squadre emiliano-romagnole sono state quattro e consecutiv­e: dall’annata 1983/84 a quella 1986/87: di certo – al di là di come finirà questa stagione tra A e B - è un rischio che a breve termine la nostra regione non corre.

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Esultanza I giocatori del Parma

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