ANGELICA 2018 CHITARRE ELETTRICHE
Al via la nuova 28esima del festival diretto da Massimo Simonini con un doppio set dedicato alla sei corde. I protagonisti di questa prima serata saranno John King ed Eric Chenaux, che presenteranno in prima i loro nuovi progetti
La ventottesima edizione del festival Angelica si apre oggi nel segno della chitarra elettrica. A partire dalle composizioni Guitorganum dell’americano John King, che dalle 21,30, ingresso 8 euro, risuoneranno nello spazio del Teatro San Leonardo di via San Vitale 63. «Ho chiamato così — spiega King — questa serie di composizioni per chitarra e live electronics perché sono tutte basate su diversi modi musicali che usano l’idea del cantus firmus come punto di partenza. In maniera analoga allo sviluppo della polifonia al principio del X secolo, esploro le sovrapposizioni di strati multipli di timbri e di tessiture sonore, impiegando elettronica e campionamenti in tempo reale, e materiali preregistrati e processati. Questi elementi si fondono e si separano seguendo intervalli temporali differenti, basati sul caso e sulla spontaneità». King, i cui quartetti per archi in passato sono stati eseguiti da Kronos Quartet, Eclipse Quartet, Mondriaan Quartet e Secret Quartet, vanta al suo attivo anche sette opere, in cui ha usato dai testi di Beckett a messaggi sms mandati da cellulari. La sua incisione più recente è «Ciphony» (Gold Bolus), composta assieme a Gelsey Bell per la Merce Cunningham Company diretto da Robert Swinston. A seguire il ritorno del canadese Eric Chenaux, che da anni vive a Parigi dopo essere stato un caposaldo della musica sperimentale a Toronto negli anni 90 e 2000. Da leggenda del postpunk locale con Phleg Camp e Lifelikeweeds, ha poi sviluppato una padronanza tecnica e gestuale del tutto uniche alla chitarra acustica amplificata. Esploratore di musiche free-form e improvvisate, declinazioni folk, deviazioni jazz e sculture sonore, ha cofondato nel 2002 l’etichetta di musica sperimentale RatDrifting. Questa sera presenterà gli esperimenti da lui compiuti sulla forma-canzone presenti nel suo ultimo album, «Slowly Paradise». «Mentre rifletto sul mio ritorno ad Angelica per suonare le canzoni del mio ultimo album - dice - penso a incredibili musicisti come Misha Mengelberg, Alvin Curran e Christian Wolff e mi concentro sul modo in cui la performance beneficerà dello spazio di ascolto riflessivo curato qui al festival. Mengelberg, Curran e Wolff sono tra i miei musicisti preferiti, tutti singolarmente distinti nella loro sfrenatezza riflessiva e sobrio psichedelicismo, nella sperimentazione con la forma, il suono, lo spazio, il tempo e il movimento. La musica di Alvin Curran è tra le più meravigliosamente strane che io abbia mai sentito. Il suo album Maritime Rites è uno dei miei preferiti».