Corriere di Bologna

Missione compiuta La Fortitudo passa

La Effe batte Moncada 71-74 trascinata da Mancinelli e Rosselli. Espulso Pozzecco

- di Enrico Schiavina

Esce viva da una folle gara3 in Sicilia la Fortitudo, e in qualche modo è già nei quarti. Ci troverà come previsto Verona, dirimpetta­ia sullo stesso ramo di tabellone, che a sua volta ha completato l’opera ieri sera e chiuso gli ottavi 3-0 su Legnano. A Porto Empedocle l’Aquila sembra vincerla facile, poi perderla facile, poi rivincerla, ma prima della fine succede di tutto, compresa l’espulsione di Pozzecco e tiri avversari decisivi che non entrano di un pelo. Tra vertiginos­i break e controbrea­k la Effe ha comunque il merito di non perdere la testa e stringere quando conta. Sarà l’esperienza, visto che in campo ci sono quasi sempre i veterani, o comunque gli uomini del quintetto, anche perché nei pochi minuti in cui vanno a sedersi succedono quasi sempre disastri inenarrabi­li. I vecchi draghi colpiscono ancora, 36 minuti Mancinelli e 33 Rosselli, entrambi superbi, altri 37 Okereafor, anche lui indispensa­bile, e poi si scende ai 24 di Cinciarini, anche se stavolta il pesarese che fa la differenza è Amici.

«Non era facile per niente, i saliscendi all’interno di una partita ci stanno, però abbiamo rischiato troppo. E giocare gara4 mi avrebbe spaventato a morte» è il bilancio di un Pozzecco sollevato, dopo esser passato a fare i compliment­i agli avversari eliminati nel loro spogliatoi­o. La partenza 3-16 nei primi 5 minuti sembra dire che non c’è partita, l’Aquila affonda con facilità irrisoria e nessuno può immaginare il ribaltone che di lì a poco cambierà totalmente le carte in tavola, svegliando anche un ambiente inizialmen­te dormiente, poi molto caldo. Clamoroso parziale di 25-5 a cavallo tra primo e secondo quarto, quella che sembrava una squadra ormai

” Non era facile, i saliscendi all’interno di una partita ci stanno, però abbiamo rischiato troppo. E giocare gara 4 mi avrebbe spaventato a morte

morta corre come il vento e tocca anche il +13 in un terzo quarto senza senso, primi 5’ di nuovi dominati dalla Effe (4-12), poi altro 13-0 interno (quando c’è l’espulsione del Poz), seguito da uno 0-12 esterno.

L’ottovolant­e si ferma un po’ nel finale, con Amici, il Mancio e la regia di Rosselli la Effe si conquista anche un +6 ma Agrigento ha l’ultima fiammata grazie a quel meraviglio­so pazzo che è Simone Pepe, che sfiora due volte il pari in un ultimo minuto di ulteriori follie. La Consultinv­est può iniziare a pensare al prossimo turno. Verona, quindi: già sicure almeno altre due partite al PalaDozza, lunedì 14 e mercoledì 16.

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Applausi Gianmarco Pozzecco

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