Corriere di Bologna

Le otto stagioni di Vivaldi e Piazzolla

Krylov e l’Orchestra lituana domani al Manzoni

- Alessandro Taverna

Con Antonio Vivaldi e Astor Piazzolla domani sera – ore 20.30 – al Teatro Manzoni si conclude la trentunesi­ma stagione di Musica Insieme. Sul palco gli archi della Lithuanian Chamber Orchestra affidati alla direzione del violinista Sergej Krylov, tutti impegnati nelle celeberrim­e Quattro Stagioni del Prete Rosso e anche nei quattro concerti scritti due secoli dopo dal celebrato maestro del tango.

Nelle Estaciones Porteñas rivive lo spirito dei concerti per violino del musicista veneziano, Dimenticat­i dopo la morte dell’autore e poi tornati ad essere eseguiti nell’ultimo secolo, totalizzan­do un record ineguaglia­to di esecuzioni, registrazi­oni, imitazioni, calchi e rifaciment­i. La forza sta tutta in un’opera concepita come evocazione sonora e sensoriale di estate, autunno, inverno e primavera, così come sono descritti in quattro sonetti a cui Vivaldi si volle ispirare direttamen­te. Dedicata ad un aristocrat­ico boemo amante della musica, l’intera raccolta dei concerti aperta dalle Quattro Stagioni fu pubblicata nel 1725. Come si sa, la fama vivaldiana è soprattutt­o novecentes­ca e il fascino esercitato dalle Quattro

Stagioni si impose immediatam­ente. Così per Piazzolla, negli anni Settanta, i concerti vivaldiani non sono un pretesto per ricalchi sonori, ma l’occasione per scandire una cronologia interiore dettata da un sentimento dominante. La tristezza. «La mia musicaha dichiarato il compositor­e argentino — è un po’ masochista, perché è una forma di auto-tortura, perché mi piace la tristezza. Amo la tristezza. Non sono però una persona triste, tutto il contrario, ma mi piace sentire la tristezza in Schumann o in Mahler. Mi sento felice quando sento Mahler. È triste la musica, ma sono felice perché sono felice con la tristezza».

E in effetti non c’è pagina di Piazzola dove non filtri, sia pure remotissim­o, quella tristezza. Nelle Estaciones Porteñas, la tristezza la suggerisce Vivaldi, con i suoi quattro più celebri concerti, i primi della raccolta intitolata Il cimento dell’armonia e dell’invenzione. I settecente­schi quadri musicali con Piazzolla diventano fotografie che avvolgono di nostalgia l’evocazione delle stagioni. Un’evocazione emozionale dove la natura ha lasciato posto al paesaggio urbano della grande metropoli argentina, Buenos Aires, così come poteva ricordarla Borges, con i suoi giardini, le sue case basse.

” Voglio ricordare un periodo in cui in musica si poteva fare qualsiasi cosa Nessuna nostalgia ma penso a quando sono usciti nomi enormi come Dalla e Hendrix

” Tutto cambia ma per strada mi fermano per via di «Ciao ragaz» che ho scritto nel 2000 Morale della favola, vorrei fare un altro disco in dialetto E anche un film

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Sul palco gli archi della Lithuanian Chamber Orchestra con la direzione del violinista Sergej Krylov, tutti impegnati nelle Quattro Stagioni
di Vivaldi e nei quattro concerti scritti due secoli dopo da Piazzolla
Insieme Sul palco gli archi della Lithuanian Chamber Orchestra con la direzione del violinista Sergej Krylov, tutti impegnati nelle Quattro Stagioni di Vivaldi e nei quattro concerti scritti due secoli dopo da Piazzolla

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