Ateneo, doppi incarichi Altri nove professori nel mirino della Finanza
Nuovo caso di docenti di Ingegneria e Architettura pizzicati a svolgere attività al di fuori di Unibo Li ha segnalati alla Procura contabile la Finanza. Il danno erariale ipotizzato è di 3 milioni
Nove prof di Ingegneria e Architettura dell’Alma Mater sono stati segnalati dalla Finanza alla Procura contabile perché accusati di avere incarichi al di fuori di Unibo. I «furbetti» avrebbero procurato all’Università un danno erariale di ben 3 milioni di euro. E ora l’inchiesta si allarga ad altre facoltà.
La Guardia di Finanza non dà tregua al popolo degli accademici «furbetti» con la partita Iva. Altri nove tra docenti e ricercatori delle facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Alma Mater sono stati pizzicati a svolgere il doppio incarico pur essendo titolari di contratto a tempo pieno con l’Ateneo.
Le verifiche sono tuttora in corso, ma queste nuove segnalazioni, che presto arriveranno sul tavolo del procuratore regionale per la Corte dei Conti, fanno parte del «Progetto Magistri», prima grande inchiesta delle Fiamme gialle a livello nazionale sul mondo degli accademici che svolgono attività di consulenza e professionali al di fuori dell’Università, in violazione del principio del rapporto di lavoro in esclusività con la pubblica amministrazione. Nella sola facoltà di Ingegneria dell’Alma Mater, tra il 2016 e il 2017 il Nucleo provinciale di polizia economico-finanziaria aveva già segnalato 25 tra docenti e ricercatori, accusati di svolgere consulenze o avere cariche in società, nonostante l’attività di insegnamento a tempo pieno, e senza l’autorizzazione dell’Ateneo. Un terremoto di denunce contabili in cui è rimasto coinvolto anche l’ex preside Piergiorgio Diotallevi. Per tutti questi casi il procuratore regionale presso la Corte dei Conti Carlo Alberto Manfredi Selvaggi ha aperto procedimenti per danno erariale e già in quattro casi la magistratura contabile di primo grado ha emesso, nei mesi scorsi, sentenze di risarcimento in favore delle casse dell’Università, per un totale che supera i 200.000 euro.
A questi procedimenti già aperti, si aggiungono ora le nuove segnalazioni scoperte nell’indagine a tappeto che la Guardia di Finanza ha avviato a livello nazionale in tutte le facoltà di Ingegneria, Archicina, tettura e Chimica. Nove sono i casi di incompatibilità tra cattedra e altri incarichi già scovati a Bologna, per un danno erariale di 3 milioni di euro complessivi. Ma in tutti gli atenei della regione sono 31 i probabili furbetti col doppio incarico e almeno un’università emiliana, ma non l’Alma Mater, è stata segnalata alla Procura ordinaria per omissione nei controlli. Ma non è tutto: perché in questa prima tranche del «Progetto Magistri», le Fiamme gialle bolognesi hanno passato al setaccio solo le facoltà di Ingegneria e Architettura, ma nei prossimi mesi i finanzieri busseranno alla porta di uffici del personale e contabili anche di Giurisprudenza, Economia e Commercio e Medi- visto che la road map dell’inchiesta prevede, appunto, di controllare anche commercialisti, medici e giuristi con il doppio incarico. In tutto lo Stivale, il Progetto Magistri ha finora permesso di scovare 172 casi di irregolarità contabili, di cui 14 segnalati anche alle Procure ordinarie per sospetti illeciti penali, per un totale di 42 milioni di euro stimati di danni erariali. Ma sono 411, dunque molti di più, docenti e ricercatori finiti nel mirino e sulle cui posizioni sono in corso verifiche fiscali. Tra questi ci sono i 31 dell’Emilia-Romagna, compresi i 9 in servizio presso l’Alma Mater di Bologna, ma l’attività è ancora in corso e la lista potrebbe allungarsi. Il primato però spetta agli atenei della Lombardia, con 60 segnalazioni, seguita da Campania (49), Lazio (38), Sicilia (35) ed Emilia-Romagna.