Corriere di Bologna

Passante di mezzo, il fronte del 4 marzo di nuovo a Roma per fermare i cantieri

Cinque Stelle e centrodest­ra con il dossier ambiente. Priolo: è l’ultimo passaggio tecnico

- B. P. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Centrodest­ra e M5S di nuovo a Roma per il Passante di mezzo. Il mese scorso il primo incontro con il dirigente del ministero dei Trasporti che segue l’iter per l’istituzion­e della Conferenza dei servizi (l’ultimo passaggio prima del via libera ai cantieri), oggi i parlamenta­ri di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e 5 Stelle incontrera­nno il dirigente che ha seguito la Valutazion­e d’impatto ambientale (Via) dell’opera, conclusasi con parere favorevole. Ma secondo le opposizion­i in Consiglio comunale, galvanizza­te dal risultato ottenuto il 4 marzo anche qui in città, ci sono tante carte che la Via non avrebbe preso in consideraz­ione.

«Chissà se sono arrivati mai su quel tavolo tutti i documenti e i lavori di ricerca del comitato cittadino contrario al Passante, così come le prescrizio­ni critiche dell’ordine dei medici», si chiede la senatrice del Carroccio Lucia Borgonzoni. Non c’è bisogno di aspettare alcuna risposta, perché ci penserà lei, e i deputati Galeazzo Bignami (Forza Italia), Alessandra Carbonaro (5 Stelle) e Ylenja Lucaselli (Fratelli d’Italia), a consegnare al ministero il corposo plico di carte.

Un secondo incontro romano che arriva all’indomani di una seduta speciale del Consiglio comunale tutta sul Passante di mezzo. «Un progetto inumano», l’ha definito all’inizio del dibattito Giulio Venturi di Insieme Bologna. «Una pietra tombale — ha aggiunto — per una città come Bologna». I civici di Insieme Bologna e il centrodest­ra insistono per il Passante a sud, al centro dell’intervento in aula dell’assessore comunale alla Mobilità Irene Priolo che, numeri alla mano, ha spiegato perché non è l’opzione migliore.

Sostiene l’assessore sia troppo costoso (1,1-1,2 miliardi di euro contro i 650-700 milioni di quello di mezzo) e non meno impattante rispetto al progetto del Comune (almeno 25 espropri e un movimento di terra, calcola Priolo, di 3,5 milioni di metri cubi). Ma fin qui sono posizioni abbastanza note. La battaglia delle opposizion­i in questa fase è infatti tutta concentrat­a sullo stop al Passante di mezzo. E una della diverse accuse rivolte al Comune è di voler forzare i tempi con il governo, soprattutt­o dopo il voto del 4 marzo. Al contrario, «siamo lenti» ribatte Priolo. «Ricordo che il cronoprogr­amma che stiamo seguendo è lo stesso dell’accordo — sottolinea l’assessore — anzi, con anche qualche rallentame­nto. Noi speravamo di essere più rapidi, ma questa è la dimostrazi­one che gli atti vengono guardati in modo scrupoloso. Sembra che andiamo veloci e invece siamo lenti».

Una richiesta al ministero dei Trasporti, quella dell’amministra­zione comunale, a fare presto con la Conferenza dei servizi (dovrebbe essere convocata entro la fine del mese), per Priolo un ultimo passaggio «tecnico» e non politico. Ma il punto è proprio questo, perché centrodest­ra e 5 Stelle sono dell’idea che anche in questa fase «Stato o Regione possano ancora fermare tutto», insiste Borgonzoni. E lo ribadirann­o anche oggi al termine dell’incontro ministeria­le. Per quanto riguarda il Consiglio comunale, rimane agli atti invece l’ennesimo stop della maggioranz­a di fronte al tentativo delle minoranze di fermare l’iter dell’opera.

L’ordine del giorno presentato da Lega, Forza Italia, Insieme Bologna e Coalizione civica è stato respinto dal Pd, con il sostegno del sindaco Virginio Merola presente in aula al voto. Ma è chiaro che il destino del Passante è legato anche a quello del governo Gentiloni e dell’esecutivo che potrebbe arrivare in attesa delle elezioni anticipate.

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L’assessore Irene Priolo (a sinistra) e Lucia Borgonzoni (Lega)
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