Corriere di Bologna

Vivere di sonno, dal pisolino alle sinapsi

- Di Gabriele Bronzetti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il sonno è stato uno dei tanti temi della quarta edizione del Festival della Scienza medica. Chiara Cirelli, una ricercatri­ce di Ferrara che da molti anni lavora in un istituto del Wisconsin con un altro neuroscien­ziato italiano, Giulio Tononi, ha parlato dell’omeostasi delle sinapsi, i collegamen­ti dei neuroni preposti alla comunicazi­one chimica ed elettrica. Si sta scoprendo che le sinapsi sono plastiche: nella veglia si gonfiano di dati, ricordi, emozioni; quando dormiamo «dimagrisco­no» per evitare la saturazion­e che le farebbe scoppiare. Dopo poche ore di sonno l’80% delle migliaia di miliardi di sinapsi di un mammifero riduce il proprio volume del 20%. Anche quando crediamo di schiacciar­e un pisolino in realtà stiamo schiaccian­do miliardi di sinapsi, un processo vitale per imparare, ricordare e anche dimenticar­e fatti inutili o dannosi. Senza distinzion­e di specie, dalle mosche alle balene. Dormire rende vulnerabil­i, sembra antieconom­ico ma è l’investimen­to più fruttuoso che un vivente possa fare, non a caso conservato nel corso dell’evoluzione. Staccare la spina e la sinapsi è un dovere, e se lo fanno i pesci (per cui deve essere doloroso e senza posate anche complicato) perché non dovremmo farlo noi, a galla in un mare di cose soporifere, gli inconsapev­oli weight watchers che ci allungano la vita accorciand­o il girovita delle sinapsi.

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