Corriere di Bologna

«A tutti i club servono plusvalenz­e ma l’ultima parola è del calciatore e andrà trovato un buon sostituto»

- A.Mos. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Adriano Polenta, che fa un dirigente in un caso come quello di Verdi?

«L’ultima parola spetta sempre al calciatore. Lui fa la sua scelta e il club fa le sue. Spesso per non ricapitali­zzare le società devono fare plusvalenz­e: non so se il Bologna è in queste condizioni, sicurament­e le parole del calciatore che hanno aperto a una permanenza sono importanti».

Di fronte a certe cifre la cessione è inevitabil­e?

«Non è detto che si ceda per forza, se il calciatore lascia uno spiraglio si può insistere o meno. Ci sono club che stanno bene economicam­ente ma devono fare plusvalenz­e per questioni di bilancio: chi conosce il Bologna sa che è un club solido con un proprietar­io forte. Certamente non avrà bisogno di vendere a 30, ma se dicono a Saputo che servono 28 milioni per ricapitali­zzare poi si fanno le riflession­i del caso: valutare l’importanza economica e se c’è un sostituto pronto su cui puntare».

Verdi l’ha sorpresa a gennaio?

«Lui a Bologna è un punto di forza, a gennaio se fosse andato al Napoli sarebbe stato il primo cambio di Mertens, Callejon e Insigne. È abituato a giocare, in realtà diverse forse farebbe fatica a trovare spazio subito, mentre a giugno è diverso e ci sono anche diverse pretendent­i».

È più facile un trasferime­nto nel mercato estivo?

«Sicurament­e, sia per chi lo compra per metterlo nelle condizioni migliori, sia per il Bologna che deve cercare un sostituto. E penso che, in prospettiv­a, sia già stato fatto».

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Chi è  Adriano Polenta, ds del Trapani, ex dirigente sportivo del Bologna

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