Badanti con finti contratti: 234 indagati
Vergato, arrestato un geometra: sfruttava le credenziali di ignari clienti anziani
Si chiama «Badante fantasma» l’indagine appena conclusa dai carabinieri di Vado e della compagnia di Vergato, che ha portato all’arresto di un geometra di 50 anni e a 234 denunce. L’uomo sfruttava le credenziali Inps dei suoi clienti per farli diventare ignari datori di lavoro. A beneficiarne soggetti che così ottenevano permessi di soggiorno e rinnovi. Per ogni pratica il geometra intascava fino a 1.ooo euro. Il danno erariale sarebbe di 500.000 euro.
Uno sportello di consulenza sindacale utilizzato per attivare falsi contratti di lavoro, necessari all’ottenimento di permessi di soggiorno e assegni di disoccupazione. Sono queste le conclusioni dell’indagine «Badante fantasma» dei carabinieri della stazione di Vado e della Compagnia di Vergato, che nella mattinata di ieri hanno arrestato un geometra campano e denunciato 234 persone, quasi tutti stranieri, che figuravano fittiziamente come badanti e collaboratori domestici. Secondo gli investigatori, la truffa avrebbe causato un danno erariale all’Inps di 500 mila euro.
Il principale indagato, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere perché ritenuto responsabile di uso di atto falso e documenti contraffatti, è un geometra: Paolo Vitiello, 50 anni, piccoli precedenti alle spalle. Nell’inverno del 2015 aveva aperto uno studio per la consulenza fiscale e pensionistica a Vado, in Appennino, che lui stesso aveva chiamato «Sindacati e dintorni». Stando alla ricostruzione fatta dai carabinieri, coordinati dal pm Roberto Ceroni, attraverso la sua attività il geometra è entrato facilmente in possesso delle credenziali Inps dei suoi clienti, per lo più anziani, ai quali avrebbe intestato falsi contratti di lavoro. Gli ignari datori di lavoro assumevano così soggetti che in virtù di quel contratto potevano ottenere il permesso di soggiorno o il rinnovo. Ma anche, al termine del fittizio rapporto di lavoro a tempo determinato, richiedere un’ingiusta indennità di disoccupazione, o mostrare i requisiti per l’accesso ai finanziamenti presso le banche. Per ogni contratto, Vitiello avrebbe intascato fino a 1.000 euro.
I 234 denunciati sono sia italiani che stranieri provenienti soprattutto dal nord Africa e da Paesi dell’Est. Tra loro ci solo anche una quindicina di persone che si sono prestate consapevolmente a figurare come datori di lavoro e che in cambio ricevevano qualche centinaio di euro. Nel meccanismo anche il geometra e la moglie. A loro, i carabinieri hanno contestato i reati di falso ideologico, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, utilizzo di documenti contraffatti e favoreggiamento alla permanenza di clandestini.
L’attivazione dei contratti di lavoro ha indotto in errore alcuni uffici della Questura, che hanno rilasciato dei permessi sulla base di requisiti fittizi e l’Inps, che sulla base di quei documenti ha erogato impropriamente indennità di disoccupazione a svariati soggetti. Gli investigatori hanno stimato che in meno di due anni, tra fine 2015 e fine 2017, il danno erariale sia stato di 500.000 euro.
Le indagini, come spiega il comandante della Compagnia di Vergato, maggiore Sabato Simonetti, è partita per il via vai sospetto di persone già conosciute dai carabinieri intorno all’ufficio del geometra. Ma la sua attività era così nota che in molti arrivavano da fuori. A fine 2017 l’ufficio era stato chiuso nell’ambito di un’altra indagine della Finanza, ma Vitiello avrebbe continuato i suoi affari appoggiandosi a internet point e dispositivi portatili. Alcuni degli ignari datori di lavoro, informati della vicenda, l’hanno querelato.