Modena ricorda la figura (poliedrica) di Berselli
Oggi un incontro e l’annuncio che tutto il suo archivio sarà donato alla Fondazione San Carlo
Assomigliava ai suoi eroi, con la penna, Edmondo Berselli, andatosene troppo giovane nel 2010 a 59 anni, dopo una vita al «Mulino» e a collaborare con i giornali. Procedeva per moto sghembo, come Mariolino Corso, «il piede sinistro di Dio», cui dedicò un libro intitolato «Il più mancino dei tiri», dove apparivano lui, la mezzala dai calzettoni abbassati, capace di inventare un gol quando l’azione sembrava persa, l’«abatino» Rivera, «Rombo di Tuono» e gli infiniti corteggiamenti e ripulse tra il centro e la sinistra, con Moro, Fanfani, Berlinguer, fino a Prodi. Un altro dei suoi eroi era Shel Shapiro, per il quale aveva scritto uno spettacolo sul rock. Il cantante londinese era quello di Che colpa abbiamo noi, dell’«Onda verde» e di tante altre imprese del pop anglo-italiano degli anni Sessanta, quando l’Italia era allegra, prima che scoppiasse il ’68 (così il figlio di «Quel gran pezzo dell’Emilia», come recita il titolo di un altro libro di Berselli). Si legge nell’ultima di copertina di Adulti con riserva: «Capelli lunghi, minigonne, chitarre, Beatles e Rolling Stones. Niente impegno. Alla larga dalla rivoluzione. I veri progressisti eravamo noi». I suoi libri partivano dal costume, da aneddoti, da canzoni, per interrogarsi sulla politica, sulla cultura, sui difetti dell’Italia. Modena ricorda questo suo figlio (era nato propriamente a Campogalliano, poco distante), questo saggista dalla penna-fioretto simile a quella di un polemista francese del Settecento. Oggi alle 17.30 gli intitola la Galleria dell’ex centrale Aem in viale Buon Pastore. A seguire, nello stesso luogo, si terrà un incontro dal titolo: «Il ‘68 ha rovinato tutto. Parola di Edmondo Berselli. Ovvero, com’era allegra l’Italia prima della politica e dell’impegno», un dialogo tra il politologo ed editorialista Ilvo Diamanti e Marco Damilano, direttore dell’ «Espresso», con letture tratte da Adulti con riserva. Nell’annunciare l’iniziativa, la moglie Marzia e Giuliano Albarani, presidente della Fondazione Collegio San Carlo, annunciano che l’intero archivio di Berselli sarà donato alla Fondazione.