Corriere di Bologna

Una storia di dissidi, di soprusi e migranti in Val Venosta

- di Romano Montroni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nel prendere in mano questo libro sono stato incuriosit­o dalla notizia che è stato venduto in diversi Paesi europei prima ancora di essere pubblicato, e poi dalla bellissima e misteriosa copertina. Le aspettativ­e non sono state deluse, anzi! Il romanzo prende lo spunto da fatti veri, di cui Balzano è venuto a

conoscenza durante una vacanza al confine fra Trentino Alto Adige e Svizzera. Siamo infatti a Curon, in Val Venosta, e la voce narrante è quella di Trina, che rivolgendo­si alla figlia (scomparsa senza lasciare traccia) racconta gli eventi che cambiano la vita del paese, a partire dagli anni 20 ti fino a dopo la Seconda guerra

mondiale, quando Curon viene allagata per costruire una diga che stravolger­à il paesaggio. Trina è una maestra, ed è una donna tenace, abituata a lottare: quando Mussolini cerca di mettere al bando il tedesco e di cancellare l’identità di quei luoghi, lei accetta il rischio di insegnare ai bambini a leggere e a scrivere in

tedesco, nelle scuole clandestin­e. Seguendo le vicende sue e del marito Erich scopriamo una storia modernissi­ma, una storia di frontiere, dissidi etnici, soprusi, migranti. Soprattutt­o storia di libertà, coraggio, amore.

«Resto qui», di Marco Balzano Einaudi, pp. 192 – euro 18

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