Corriere di Bologna

Tre architetti e il trasloco in via Petroni «Può rinascere»

Il colloquio

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Vivono tutti e tre in via Petroni gli architetti dello studio Miro: Riccardo dal 2005 a pochi passi da piazza Verdi (in un interno), poi Giacomo tre anni dopo sotto il portico vicino a piazza Aldrovandi, ultima Valentina quattro anni fa al centro della via lato ovest. «Nonostante tutto ci crediamo», dicono all’unisono, «non l’abbandonia­mo, via Petroni può rinascere». La riqualific­azione stradale di due anni fa è figlia di un percorso partecipat­ivo curato da loro con altri colleghi riuniti nella sigla GArBo e il cui progetto è stato adottato dal Comune. «Le cose sono migliorate, basti pensare a come si è liberato il portico, visivament­e e non solo, senza più parcheggi: ci si attendeva però un secondo step». Tipo? «Creare un’identità della strada, con uno studio di marketing urbano che poi possa coinvolger­e residenti e frequentat­ori», dice Giacomo. Invece niente. «È il niente delle autorità che respiriamo ogni giorno: è brutto da dire ma servirebbe una deterrenza più evidente da parte delle forze dell’ordine, presenti, che però non agiscono. È possibile che abbiano paura di intervenir­e?», chiede Valentina. «E’ strano che un cittadino, come capitato l’altra sera a qualcuno del comitato, chiami le autorità e non arrivi nessuno», aggiunge Giacomo. «Io dalle mie finestre vedo tutto. Dopodiché vivo qui e adotto escamotage come usare la bici. I taxi a volte si rifiutano di accompagna­rti fin sotto casa». Rimedi e soluzioni più… “architetto­niche”? «Soluzioni politiche: la città torni a offrire altri luoghi d’attrazione e d’interesse per i ragazzi. Io da piccolo andavo al Link che richiamava migliaia di giovani, poi c’era il Tpo e il Livello: chiusi quelli, la gente s’è riversata qui, per la strada. Perché non attivare i giardini di Filippo Re estate e inverno? Servono valvole di sfogo, la città è piena di aree da riqualific­are, capannoni dismessi», dice Giacomo. E i container del Village? «Funzionano nell’attrarre gente diversa, ma troppa offerta di somministr­azione per una zona già carica».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy