EVAN PARKER INDISPENSABILE FREE
Stasera il Festival di Angelica festeggia i 25 anni dell’etichetta indipendente italiana Setoladimaiale. Per l’occasione il fondatore Stefano Giust ha riunito un ensemble di musicisti che si esibirà insieme al grande sassofonista britannico
Setola di Maiale è un’etichetta discografica che coinvolge musicisti indipendenti, improvvisatori e compositori nata nel gennaio 1993. Il suo scopo principale era quello di dare corpo e continuità alle musiche creative, fornendo una ulteriore occasione discografica che potesse documentare, almeno in parte, il percorso di progetti musicali non commerciali. Il suo catalogo oggi propone musiche non convenzionali, cosiddette d’avanguardia o sperimentali come la libera improvvisazione, il free jazz, l’elettroacustica, la composizione moderna, la musica acusmatica e l’elettronica. Dal 1993 a oggi la piccola etichetta ha realizzato 371 produzioni, coinvolgendo oltre 600 musicisti di tutto il mondo. Per il suo fondatore, il batterista e compositore Stefano Giust, che vive tra Pordenone e Bologna, “Setola di Maiale è un laboratorio-archivio di libera coagulazione artistica che opera nella più totale libertà creativa e gestionale, il cui unico intento è documentare e diffondere musiche del nostro tempo”. Per questo il festival bolognese “AngelicA” ha deciso di celebrare il quarto di secolo dell’etichetta con un concerto, in programma questa sera alle 21,30, ingresso 8 euro, al Teatro San Leonardo di via San Vitale 63. Ne sarà protagonista la Setoladimaiale Unit, composta da Marco Colonna, Martin Mayes, Patrizia Oliva, Alberto Novello, Giorgio Pacorig, Michele Anelli e lo stresso Giust, nell’occasione affiancati dal sax di Evan Parker. “Setoladimaiale Unit secondo Giust - è solo una sintesi possibile come altre, dell’etichetta, che in questa particolare circostanza suonerà con Evan Parker, musicista imprescindibile della musica improvvisata e di ricerca, ed è a questa storicizzata ‘tradizione’ che Setola di Maiale vuole continuare ad essere accostata, in un momento storico in cui tutto vuole brillare di luce propria, si vuole ribadire la continuità di uno ‘spirito enunciato’, una continuità con una attitudine artistica nata nel ‘900”. Una continuità che passa per la presenza del settantaquattrenne Parker, musicista inglese che ha iniziato a suonare il sassofono quando aveva 14 anni. Nel 1962 Parker era uno studente di botanica alla Birmingham University, ma un viaggio a New York, dove sentì Cecil Taylor nel trio con Jimmy Lyons e Sunny Murray, cambiò la sua vita. Da allora Parker ha collaborato con personaggi quali Ornette Coleman, Steve Lacy e Paul Bley e ha rivoluzionato l’uso e le tecniche del sassofono, tanto da essere stato considerato uno dei musicisti più innovativi e tecnicamente avanzati dopo John Coltrane, al pari di Anthony Braxton.