La rassegna jazz punta sui pianisti: Sosa, D’Andrea, Pacheco
Leonard Bernstein, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita, è stato direttore d’orchestra, a 25 anni già alla guida della Filarmonica di New York, compositore di «West Side Story» solo per fare un esempio, pianista, divulgatore e saggista.
A lui saranno dedicati quest’anno ben due film, The American di Cary Fukunaga con Jake Gyllenhaal, e A Star Is Born, che sarà diretto e interpretato da Bradley Cooper e tra i produttori vedrà la presenza di Steven Spielberg e Martin Scorsese.
Anche a Bologna il Centro la Soffitta vuole rendere omaggio a Bernstein con una lezione-conferenza di Maurizio Giani, docente di Estetica musicale dell’Alma Mater, dal titolo Leonard Bernstein interprete di Mahler. L’incontro, oggi alle 16 nel Salone Marescotti del Dipartimento delle Arti di via Barberia 4, affronterà un aspetto assai delimitato ma rilevante dell’attività direttoriale di Bernstein.
Legata a Mahler, musicista per il quale provò sempre un’intensa comunanza espressiva, estetica ed esistenziale, visto che erano entrambi di origini ebraiche. L’appassionante e profonda interpretazione delle sinfonie e dei cicli liederistici di Mahler segnò tutto il percorso da direttore di Bernstein, che seppe coniugare una lettura appassionata a un’acuta penetrazione strutturale delle forme di quelle opere. A testimoniare la grandezza degli esiti interpretativi mahleriani di Bernstein sono soprattutto le 3 incisioni discografiche e videografiche complete delle sinfonie, la prima realizzata tra il 1960 e il 1967, la seconda nel corso degli anni’ 70, la terza nella decade successiva. Oltre alle registrazioni dei cicli liederistici, in particolare i Lieder des Knaben Wunderhorn (1968 e 1987) e Das Lied von der Erde (1966 e 1972). Alla lezione seguirà un concerto con una scelta di composizioni di Bernstein, dalla giovanile Sonata per clarinetto e pianoforte a una manciata di Songs, insieme a una Sonata gemella di Aaron Copland, che per Bernstein fu un costante punto di riferimento. Con l’interpretazione del mezzosoprano Christine Streubühr, accompagnata dalla clarinettista Gabrielle Baffoni e dalla pianista Anna Quaranta.