Piazza Verdi, la linea di Piantedosi «A volte è meglio non intervenire»
Il prefetto blinda le forze dell’ordine: «Non stanno a guardare»
«In piazza Verdi nessuno sta a guardare. Ci sono situazioni nelle quali occorre valutare costi e benefici di un intervento. Lasciamo le valutazioni agli operatori». Il prefetto Matteo Piantedosi risponde così all’assessore Aitini che aveva stigmatizzato il mancato intervento degli agenti durante il rave dell’altra sera.
«Non credo che le forze dell’ordine che si alternano per garantire la sicurezza in piazza Verdi siano stati a guardare mentre l’altra sera si consumava il rave di protesta. Ci sono situazioni nelle quali occorre valutare costi e benefici di un intervento diretto: mi fido delle valutazioni fatte dagli operatori, che sono professionisti impegnati su più fronti. Tutti dovrebbero farlo». Il prefetto Matteo Piantedosi interviene così all’indomani del Comitato per l’ordine pubblico in cui sono state decise le misure che Comune e Prefettura metteranno in campo per riportare piazza Verdi alla normalità dopo le turbolenze dello scorso fine settimana.
Non c’è intenzione a polemizzare con l’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini, per di più in un fase in cui la temperatura su piazza Verdi si è di nuovo alzata, che su queste pagine aveva in sostanza chiesto alle forze dell’ordine un cambio di passo in certe situazioni: «Non possono stare a guardare», aveva detto riferendosi al mancato intervento degli agenti dopo il rave illegale contro la riqualificazione della zona con appendice di insulti e sputi agli orchestrali del Comunale usciti in strada per chiedere di fermare la musica. A palazzo Caprara preme però puntualizzare, far capire che le forze dell’ordine sono presenti in quel quadrante di città e che il loro lavoro contro lo spaccio è costante, per quanto complicato. La posizione del prefetto è chiara: dire che i poliziotti sono stati a guardare è ingeneroso oltre che fuorviante. Un messaggio che non può passare. Il tema è lo stesso da sempre: le regole d’ingaggio, quel filo sottile che separa l’ordine pubblico dal terreno di stretta competenza della polizia municipale e dunque del Comune. E, ancora, le conseguenze di un intervento diretto che, in quel contesto, avrebbe potuto provocare conseguenze peggiori.
«Se abbiamo fiducia nelle forze di polizia allora dobbiamo lasciar loro le valutazioni sul campo — sottolinea Piantedosi. Lo dico rispetto a un episodio (il rave, ndr) che io stesso ho stigmatizzato ritenendolo preoccupante e, naturalmente, molto diverso da quanto accaduto la sera seguente. Ricordo che si è trattato di una manifestazione non autorizzata con un numero di partecipanti superiore agli operatori presenti. Non si è accettata una provocazione che in caso di intervento avrebbe forse prodotto danni maggiori. Sono convinto che sia stata la risposta migliore, ciò non toglie che l’episodio sia oggetto di indagini». Per il resto, ragiona il prefetto, le forze dell’ordine sono da sempre impegnate nella lotta allo spaccio in piazza Verdi. «Lo dicono i numeri, solo dall’inizio dell’anno sono state identificate 1.300 persone, 100 sono state arrestate e altrettante denunciate. In tutto sono stati sequestrati due chili di sostanze stupefacenti. Per questo sono grato allo sforzo fatto dal questore e dai vertici delle forze dell’ordine che, tra mille attività e versanti critici, si occupano di problemi altri, per esempio di come si vivono gli spazi pubblici».
Una sottolineatura che si lega con le dinamiche di quel quadrante di città, sospeso tra movida, rispetto dei diritti altrui, rivendicazioni politiche, e fenomeni che chiamano in causa le forze dell’ordine. Di qui la necessità «di affinare il coordinamento», che al di là dei tecnicismi vuole dire mettere in campo una macchina in grado di dare risposte diverse a seconda delle situazioni: «Organizzeremo azioni coordinate che chiameranno in causa le competenze di tutti, per questo credo sia necessario registrare le modalità d’intervento. Non ci sono zone franche, ci sono problemi ma la risposta c’è e ci sarà».
” Grato agli agenti che, tra mille versanti, si occupano anche di come si vivono gli spazi pubblici
” Ci sono situazioni nelle quali pesare costi e benefici di un intervento: queste valutazioni vanno lasciate agli operatori