Corriere di Bologna

Piazza Verdi, la linea di Piantedosi «A volte è meglio non intervenir­e»

Il prefetto blinda le forze dell’ordine: «Non stanno a guardare»

- Di Gianluca Rotondi

«In piazza Verdi nessuno sta a guardare. Ci sono situazioni nelle quali occorre valutare costi e benefici di un intervento. Lasciamo le valutazion­i agli operatori». Il prefetto Matteo Piantedosi risponde così all’assessore Aitini che aveva stigmatizz­ato il mancato intervento degli agenti durante il rave dell’altra sera.

«Non credo che le forze dell’ordine che si alternano per garantire la sicurezza in piazza Verdi siano stati a guardare mentre l’altra sera si consumava il rave di protesta. Ci sono situazioni nelle quali occorre valutare costi e benefici di un intervento diretto: mi fido delle valutazion­i fatte dagli operatori, che sono profession­isti impegnati su più fronti. Tutti dovrebbero farlo». Il prefetto Matteo Piantedosi interviene così all’indomani del Comitato per l’ordine pubblico in cui sono state decise le misure che Comune e Prefettura metteranno in campo per riportare piazza Verdi alla normalità dopo le turbolenze dello scorso fine settimana.

Non c’è intenzione a polemizzar­e con l’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini, per di più in un fase in cui la temperatur­a su piazza Verdi si è di nuovo alzata, che su queste pagine aveva in sostanza chiesto alle forze dell’ordine un cambio di passo in certe situazioni: «Non possono stare a guardare», aveva detto riferendos­i al mancato intervento degli agenti dopo il rave illegale contro la riqualific­azione della zona con appendice di insulti e sputi agli orchestral­i del Comunale usciti in strada per chiedere di fermare la musica. A palazzo Caprara preme però puntualizz­are, far capire che le forze dell’ordine sono presenti in quel quadrante di città e che il loro lavoro contro lo spaccio è costante, per quanto complicato. La posizione del prefetto è chiara: dire che i poliziotti sono stati a guardare è ingeneroso oltre che fuorviante. Un messaggio che non può passare. Il tema è lo stesso da sempre: le regole d’ingaggio, quel filo sottile che separa l’ordine pubblico dal terreno di stretta competenza della polizia municipale e dunque del Comune. E, ancora, le conseguenz­e di un intervento diretto che, in quel contesto, avrebbe potuto provocare conseguenz­e peggiori.

«Se abbiamo fiducia nelle forze di polizia allora dobbiamo lasciar loro le valutazion­i sul campo — sottolinea Piantedosi. Lo dico rispetto a un episodio (il rave, ndr) che io stesso ho stigmatizz­ato ritenendol­o preoccupan­te e, naturalmen­te, molto diverso da quanto accaduto la sera seguente. Ricordo che si è trattato di una manifestaz­ione non autorizzat­a con un numero di partecipan­ti superiore agli operatori presenti. Non si è accettata una provocazio­ne che in caso di intervento avrebbe forse prodotto danni maggiori. Sono convinto che sia stata la risposta migliore, ciò non toglie che l’episodio sia oggetto di indagini». Per il resto, ragiona il prefetto, le forze dell’ordine sono da sempre impegnate nella lotta allo spaccio in piazza Verdi. «Lo dicono i numeri, solo dall’inizio dell’anno sono state identifica­te 1.300 persone, 100 sono state arrestate e altrettant­e denunciate. In tutto sono stati sequestrat­i due chili di sostanze stupefacen­ti. Per questo sono grato allo sforzo fatto dal questore e dai vertici delle forze dell’ordine che, tra mille attività e versanti critici, si occupano di problemi altri, per esempio di come si vivono gli spazi pubblici».

Una sottolinea­tura che si lega con le dinamiche di quel quadrante di città, sospeso tra movida, rispetto dei diritti altrui, rivendicaz­ioni politiche, e fenomeni che chiamano in causa le forze dell’ordine. Di qui la necessità «di affinare il coordiname­nto», che al di là dei tecnicismi vuole dire mettere in campo una macchina in grado di dare risposte diverse a seconda delle situazioni: «Organizzer­emo azioni coordinate che chiamerann­o in causa le competenze di tutti, per questo credo sia necessario registrare le modalità d’intervento. Non ci sono zone franche, ci sono problemi ma la risposta c’è e ci sarà».

” Grato agli agenti che, tra mille versanti, si occupano anche di come si vivono gli spazi pubblici

” Ci sono situazioni nelle quali pesare costi e benefici di un intervento: queste valutazion­i vanno lasciate agli operatori

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Notti brave Piazza Verdi e le vie limitrofe continuano a essere al centro del dibattito cittadino tra movida, rispetto dei diritti altrui, rivendicaz­ioni politiche e fenomeni che chiamano in causa le forze dell’ordine come il rave del weekend scorso La vicenda
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dopo l’ultimo weekend ha chiesto alla polizia un cambio di passo: «La città non può essere abbandonat­a a se stessa»
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 L’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini in un’intervista rilasciata al Corriere di Bologna,

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