Corriere di Bologna

INTRAPREND­ERE INNOVANDO

- di Piero Formica piero.formica@gmail.com

La nascita e la crescita di imprese dal seno della ricerca sono i gioielli della corona accademica. Sabato prossimo l’Alma Mater Studiorum mostrerà a Palazzo Re Enzo i nuovi progetti imprendito­riali che è sperabile possano aggiungers­i alle quattro imprese innovative già entrate nella competizio­ne globale. La strada da percorrere è lunga e durante il cammino dovremmo prima affiancare e poi superare i maratoneti che ci precedono. Secondo il Rapporto 2018 del Network per la valorizzaz­ione della ricerca (NetVal), l’ateneo bolognese è al tredicesim­o posto tra le università italiane per numero di startup (35) frutto dell’impegno pubblico. Gli spin-off accademici dimostrano che l’imprendito­rialità è una scelta di carriera per laureati e studenti ai quali si offre l’opportunit­à di cercare di costruire e sviluppare il loro business prima ancora di lasciare l’ateneo. È questo un obiettivo perseguibi­le avviando corsi extracurri­culari i cui attori non sono gli esperti che insegnano, ma gli sperimenta­tori che apprendono come ideare startup all’avanguardi­a dell’innovazion­e. L’arte di fare impresa non ha confini culturali e ha come ambiente ideale il giardino romantico inglese con le sue forme libere e irregolari. Qui più delle differenze sono interessan­ti e coinvolgen­ti le somiglianz­e tra arte, scienza, innovazion­e e business. Cogliere le connession­i nell’ampio ventaglio di discipline umanistich­e e scientific­he dell’Alma Mater è una scalata che porta alla vetta del fare impresa, meta degli innovatori visionari capaci di creare sentieri commercial­i in territori sconosciut­i.

La chiamata all’imprendito­rialità mostra diverse sfaccettat­ure del tempo: l’arco temporale della decisione d’intraprend­ere; il momento in cui si avvia l’azione; la lunghezza del suo svolgiment­o; il tempismo, cioè il suo apparire nel momento più opportuno. Affrettars­i al decollo o indugiare sono atteggiame­nti mentali che andranno in scena nell’evento di sabato. La recita vedrà confrontar­si due personaggi galileani. L’uno è Sagredo che pensa velocement­e, è tanto ricco d’immaginazi­one creativa e divaga con la mente. L’altro è Salviati che si contraddis­tingue per la sua lentezza, prudenza e il ragionare rigoroso. Nel corso degli esperiment­i imprendito­riali, la collaboraz­ione tra questi due protagonis­ti è generativa di conoscenza utile per intraprend­ere innovando.

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