INTRAPRENDERE INNOVANDO
La nascita e la crescita di imprese dal seno della ricerca sono i gioielli della corona accademica. Sabato prossimo l’Alma Mater Studiorum mostrerà a Palazzo Re Enzo i nuovi progetti imprenditoriali che è sperabile possano aggiungersi alle quattro imprese innovative già entrate nella competizione globale. La strada da percorrere è lunga e durante il cammino dovremmo prima affiancare e poi superare i maratoneti che ci precedono. Secondo il Rapporto 2018 del Network per la valorizzazione della ricerca (NetVal), l’ateneo bolognese è al tredicesimo posto tra le università italiane per numero di startup (35) frutto dell’impegno pubblico. Gli spin-off accademici dimostrano che l’imprenditorialità è una scelta di carriera per laureati e studenti ai quali si offre l’opportunità di cercare di costruire e sviluppare il loro business prima ancora di lasciare l’ateneo. È questo un obiettivo perseguibile avviando corsi extracurriculari i cui attori non sono gli esperti che insegnano, ma gli sperimentatori che apprendono come ideare startup all’avanguardia dell’innovazione. L’arte di fare impresa non ha confini culturali e ha come ambiente ideale il giardino romantico inglese con le sue forme libere e irregolari. Qui più delle differenze sono interessanti e coinvolgenti le somiglianze tra arte, scienza, innovazione e business. Cogliere le connessioni nell’ampio ventaglio di discipline umanistiche e scientifiche dell’Alma Mater è una scalata che porta alla vetta del fare impresa, meta degli innovatori visionari capaci di creare sentieri commerciali in territori sconosciuti.
La chiamata all’imprenditorialità mostra diverse sfaccettature del tempo: l’arco temporale della decisione d’intraprendere; il momento in cui si avvia l’azione; la lunghezza del suo svolgimento; il tempismo, cioè il suo apparire nel momento più opportuno. Affrettarsi al decollo o indugiare sono atteggiamenti mentali che andranno in scena nell’evento di sabato. La recita vedrà confrontarsi due personaggi galileani. L’uno è Sagredo che pensa velocemente, è tanto ricco d’immaginazione creativa e divaga con la mente. L’altro è Salviati che si contraddistingue per la sua lentezza, prudenza e il ragionare rigoroso. Nel corso degli esperimenti imprenditoriali, la collaborazione tra questi due protagonisti è generativa di conoscenza utile per intraprendere innovando.