Corriere di Bologna

La tradizione al potere nella Cucina del Museo

Alla Cucina del Museo piatti (e prodotti) tradiziona­li e grandi vini

- di Helmut Failoni

Racconto il retroscena della mia cena. È un dopo concerto (quello di Martha Argerich al Comunale di Modena). Siamo in otto. La prenotazio­ne per l’ora tarda (le 23) è stata fatta naturalmen­te qualche tempo prima della serata in questione. Il concerto inizia con un lieve ritardo per cui non riusciamo a essere al ristorante prima delle 23.30. Chiamiamo, per avvertire del ritardo. «Nessun problema. Vi aspetto». Mentre siamo in taxi richiamiam­o: «Fate voi, un paio di antipasti, un primo e un secondo a vostra scelta. Quello che vi dà meno noia, vista l’ora e il ritardo che non dipende noi». Risposta del titolare: «Se ho detto che aspetto, aspetto. E quando arriverete sceglieret­e alla carta.

La tavola deve essere un piacere, sempre». Parliamo di ospitalità. Quella autentica. Quanti ristorator­i a quell’ora avrebbero risposto così? A noi sconosciut­i, mai visti, con l’aggiunta alla fine di un vegetarian­o a carico? Mi capita spesso per lavoro di dover seguire dei concerti e di andare affamato (con tanto di prenotazio­ne) tardi a cena e il

90% delle volte mi viene rifilato «quel che c’è, perché la cucina è già chiusa». E invece alla Cucina del Museo è stato l’esatto contrario. Sorrisi, voglia di far conoscere il proprio lavoro e la propria passione (e ne hanno da vendere) a un gruppo di sconosciut­i, un po’ svizzeri, un po’ ungheresi, un po’ senesi. Che si sono entusiasma­ti in coro per la fragranza di una cucina verace, con i piedi fieramente infilati nel territorio modenese («qui siamo a Modena, mica a Bologna», scherza, ma nemmeno troppo, e con profondo orgoglio per la sua città il titolare). Dopo un assaggio (piacevole) di un piccolo Flan di piselli e zucchine, cominciamo la cena con un prosciutto (30 mesi) e un salame che sono da alzarsi in piedi per il piacere. E poi una grande (e sottilissi­ma) Tagliatell­a al ragù (modenese). Per il vegetarian­o dell’ultimo ora un fritto croccante di fiori di zucchina e un lasagna con carciofi. Pani buoni. Sui secondi si scende lievemente con il Piccione che difetta di una cottura scappata via, ma con l’Agnello si risale. Un tegame di (golosissim­a) zuppa inglese al centro tavola. Carta dei vini importante (Pacalet docet, ma non solo). Conto sui 50/60 euro.

 ??  ?? Piatti Sopra le Tagliatell­e al ragù, a destra il Salame; a sinistra il Prosciutto, sotto i Tortelloni
Piatti Sopra le Tagliatell­e al ragù, a destra il Salame; a sinistra il Prosciutto, sotto i Tortelloni
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 ??  ?? Flan di piselli e zucchine e sotto una crescente
Flan di piselli e zucchine e sotto una crescente
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 ??  ?? Il Piccione servito con i suoi fegatini
Il Piccione servito con i suoi fegatini
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 ??  ?? Un fritto (croccante) di fiori di zucchine
Un fritto (croccante) di fiori di zucchine

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