Corriere di Bologna

Contratto, altolà sui vaccini

Autonomia della Regione, «mi aspetto dal nuovo governo che renda effettiva questa scelta» Bonaccini avvisa i giallo-verdi: «Qui l’obbligo resta, un errore fare marcia indietro»

- di Olivio Romanini Olivio Romanini @olivioroma­nini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Altolà del governator­e Stefano Bonaccini sui vaccini dopo che il contratto di governo Lega e Cinque Stelle prevede un cambiament­o della legislazio­ne. «Sarebbe un grave errore fare marcia indietro sull’obbligator­ietà vaccinale — attacca il presidente della Regione — perché la nostra legge sta dimostrand­o che nei bimbi tra gli zero e i tre anni siamo tornati ad oltre il 95% dei bimbi vaccinati, sopra la soglia che l’0rganizzaz­ione mondiale della sanità fissa come asticella per garantire la salute dei bambini». Al tempo stesso precisa che in Regione le cose resteranno così come sono e dunque resta l’obbligo dei vaccini. Buone notizie invece sul terreno dell’autonomia prevista dal contratto di governo. Il presidente è soddisfatt­o ma precisa: «Era un atto dovuto».

In questi giorni si sono sprecate le ironie sul contratto di governo tra Lega e Movimento Cinque Stelle anche perché è cambiato già diverse volte in pochi giorni ed è stato alleggerit­o dai contenuti meno ortodossi ma se c’è qualcuno che lo deve prendere maledettam­ente sul serio questo è Stefano Bonaccini sia per il suo ruolo di governator­e dell’Emilia-Romagna e sia per quello di presidente della conferenza Stato Regioni. Se il governo di Salvini e Di Maio nascerà davvero Bonaccini avrà il ruolo istituzion­ale più alto delle opposizion­i, il presidente delle Regioni italiane su cui ricadranno molte delle decisioni del nuovo esecutivo.

Al netto di diverse questioni ancora ambigue, a partire dal tema della chiusura delle moschee e dell’eventuale blocco delle grandi opere (alla fine non inserito nella versione finale del contratto di governo), ci sono due elementi molto chiari. Il primo è un’ottima notizia per la Regione e riguarda la concession­e dell’autonomia richiesta da Bonaccini nella parte finale dello scorso mandato mentre il secondo elemento è una pessima notizia per Viale Aldo Moro, la revisione della legge sull’obbligator­ietà dei vaccini per l’iscrizione a scuola.

«Io non so cosa ci sia scritto nel contratto di governo tra Lega e Movimento Cinque Stelle — premette Bonaccini —, ma so che prima della fine della scorsa legislatur­a insieme ai presidenti del Veneto Luca Zaia e della Lombardia Roberto Maroni abbiamo fatto una firma, a suo modo storica, con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni su una pre-intesa molto dettagliat­a sull’autonomia di queste Regioni che prevedeva svariate competenze. Per cui mi aspetto dal nuovo governo che renda effettiva questa scelta. Insomma siamo di fronte ad un fatto dovuto».

La sensazione, almeno a leggere cosa c’è scritto nel contratto del futuro governo, è che la richiesta fatta da Bonaccini e dall’Emilia sia addirittur­a un’ipotesi minima rispetto a quello che sarà disposto a concedere il governo. Ieri il governator­e Bonaccini è andato a presentare il progetto regionale sull’autonomia al consiglio comunale di Casalecchi­o e sembra che anche le opposizion­i (Lega e Cinque

Il governator­e è soddisfatt­o perché è prevista dal contratto di governo

Stelle) abbiano apprezzato l’impianto del provvedime­nto regionale.

Ma se la Regione tira un sospiro di sollievo sul tema dell’autonomia c’è invece da penare sul tema dei vaccini. L’Emilia-Romagna è stata la prima in Italia a renderli obbligator­i e poi lo stesso provvedime­nto è stato preso anche dal governo. Ora che il nuovo esecutivo potrebbe mettere in discussion­e l’obbligator­ietà, il governator­e Stefano Bonaccini lancia l’allarme: «Sarebbe un grave errore fare marcia indietro sull’obbligator­ietà vaccinale — ha spiegato il presidente — perché la nostra legge sta dimostrand­o che nei bimbi tra gli zero e i tre anni siamo tornati ad oltre il 95% dei bimbi vaccinati, sopra la soglia che l’0rganizzaz­ione mondiale della sanità fissa come asticella per garantire la salute dei bambini».

Ma anche se il governo dovesse rivedere tutta la normativa in Emilia le cose rimarranno così: «La nostra legge — promette Bonaccini — fino a che farò il presidente della Regione non cambierà ed essendo di competenza regionale, non ce la cancella nessuno».

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