Contratto, altolà sui vaccini
Autonomia della Regione, «mi aspetto dal nuovo governo che renda effettiva questa scelta» Bonaccini avvisa i giallo-verdi: «Qui l’obbligo resta, un errore fare marcia indietro»
Altolà del governatore Stefano Bonaccini sui vaccini dopo che il contratto di governo Lega e Cinque Stelle prevede un cambiamento della legislazione. «Sarebbe un grave errore fare marcia indietro sull’obbligatorietà vaccinale — attacca il presidente della Regione — perché la nostra legge sta dimostrando che nei bimbi tra gli zero e i tre anni siamo tornati ad oltre il 95% dei bimbi vaccinati, sopra la soglia che l’0rganizzazione mondiale della sanità fissa come asticella per garantire la salute dei bambini». Al tempo stesso precisa che in Regione le cose resteranno così come sono e dunque resta l’obbligo dei vaccini. Buone notizie invece sul terreno dell’autonomia prevista dal contratto di governo. Il presidente è soddisfatto ma precisa: «Era un atto dovuto».
In questi giorni si sono sprecate le ironie sul contratto di governo tra Lega e Movimento Cinque Stelle anche perché è cambiato già diverse volte in pochi giorni ed è stato alleggerito dai contenuti meno ortodossi ma se c’è qualcuno che lo deve prendere maledettamente sul serio questo è Stefano Bonaccini sia per il suo ruolo di governatore dell’Emilia-Romagna e sia per quello di presidente della conferenza Stato Regioni. Se il governo di Salvini e Di Maio nascerà davvero Bonaccini avrà il ruolo istituzionale più alto delle opposizioni, il presidente delle Regioni italiane su cui ricadranno molte delle decisioni del nuovo esecutivo.
Al netto di diverse questioni ancora ambigue, a partire dal tema della chiusura delle moschee e dell’eventuale blocco delle grandi opere (alla fine non inserito nella versione finale del contratto di governo), ci sono due elementi molto chiari. Il primo è un’ottima notizia per la Regione e riguarda la concessione dell’autonomia richiesta da Bonaccini nella parte finale dello scorso mandato mentre il secondo elemento è una pessima notizia per Viale Aldo Moro, la revisione della legge sull’obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione a scuola.
«Io non so cosa ci sia scritto nel contratto di governo tra Lega e Movimento Cinque Stelle — premette Bonaccini —, ma so che prima della fine della scorsa legislatura insieme ai presidenti del Veneto Luca Zaia e della Lombardia Roberto Maroni abbiamo fatto una firma, a suo modo storica, con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni su una pre-intesa molto dettagliata sull’autonomia di queste Regioni che prevedeva svariate competenze. Per cui mi aspetto dal nuovo governo che renda effettiva questa scelta. Insomma siamo di fronte ad un fatto dovuto».
La sensazione, almeno a leggere cosa c’è scritto nel contratto del futuro governo, è che la richiesta fatta da Bonaccini e dall’Emilia sia addirittura un’ipotesi minima rispetto a quello che sarà disposto a concedere il governo. Ieri il governatore Bonaccini è andato a presentare il progetto regionale sull’autonomia al consiglio comunale di Casalecchio e sembra che anche le opposizioni (Lega e Cinque
Il governatore è soddisfatto perché è prevista dal contratto di governo
Stelle) abbiano apprezzato l’impianto del provvedimento regionale.
Ma se la Regione tira un sospiro di sollievo sul tema dell’autonomia c’è invece da penare sul tema dei vaccini. L’Emilia-Romagna è stata la prima in Italia a renderli obbligatori e poi lo stesso provvedimento è stato preso anche dal governo. Ora che il nuovo esecutivo potrebbe mettere in discussione l’obbligatorietà, il governatore Stefano Bonaccini lancia l’allarme: «Sarebbe un grave errore fare marcia indietro sull’obbligatorietà vaccinale — ha spiegato il presidente — perché la nostra legge sta dimostrando che nei bimbi tra gli zero e i tre anni siamo tornati ad oltre il 95% dei bimbi vaccinati, sopra la soglia che l’0rganizzazione mondiale della sanità fissa come asticella per garantire la salute dei bambini».
Ma anche se il governo dovesse rivedere tutta la normativa in Emilia le cose rimarranno così: «La nostra legge — promette Bonaccini — fino a che farò il presidente della Regione non cambierà ed essendo di competenza regionale, non ce la cancella nessuno».