Corriere di Bologna

Trasloco di Oz, Unipol ha fretta Poche settimane per andar via

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Si complicano le trattative per mantenere in vita Oz, la gigantesca palestra parkour (e non solo) di via Stalingrad­o, realizzata legalmente dal basso, dove da anni convergono a fare sport (di ultima generazion­e) moltissimi giovani e persone anche più agée.

La nuova proprietà dell’immobile, la Midi srl partecipat­a Unipol al 100% che ha acquistato l’edificio a un’asta giudiziari­a un mese fa per 3.1 mln e dove dovrebbero sorgere degli uffici, intende entrare in possesso del bene prima possibile: pochi giorni fa, scongiuran­do lo sgombero immediato, trattando con le istituzion­i (Comune e Quartiere) aveva concesso agli attuali «inquilini» tempo fino ad agosto per liberare lo spazio. Nelle ultime ore invece, forse a causa anche dell’assenza dell’interlocut­ore principale, l’assessore allo sport Matteo Lepore, in missione col sindaco a New York, i toni si sono inaspriti e la concession­e a rimanere lì pare ristretta. Si sarebbe parlato di poche settimane e si sarebbero messi in discussion­i anche ulteriori «aiuti» per affrontare il trasferime­nto in un altro spazio prospettat­i nei primi incontri.

Difficile se non impossibil­e quindi salvare questa esperienza che in pochi anni ha sanato un’area degradata, realizzato attività sociali e sportive offrendo servizi al territorio e alle persone, ai ragazzi e anche alle famiglie se si consideran­o ad esempio i campi estivi allestiti in questi anni (ci saranno ancora?). Esperienza

Nato in una ex fabbrica abbandonat­a, l’Eden è il più grande parco italiano indoor di sport

nata in seguito a un progetto di rigenerazi­one e bonifica temporanea di una ex fabbrica, l’ex Samputensi­li, abbandonat­a da anni e luogo di degrado e illegalità, portato avanti prima da Planimetri­e Culturali sotto il nome di Senza Filtro e poi dalla nuova sigla di Oz insieme all’Aics.

Sotto lo stesso tetto, divenuto il più grande parco indoor di sport urbani d’Italia, e fra i più famosi ormai d’Europa (una settimana fa si è svolto il festival internazio­nale «Prototype 5»), diretto dall’associazio­ne Eden, firmataria di un contratto di comodato gratuito con la precedente proprietà, c’è un’altra ventina di realtà e attività che dialogano fra loro in un ambito condiviso e creativo di conoscenze: dal museo del flipper all’associazio­ne culturale di writer Blq e tanti altri. Da tempo, ad esempio, una tenda Yurta allestita nel giardino organizza corsi di yoga, di agricoltur­a perenne, teatro. Negli spazi Blq non si usano solo bombolette, ma laboratori liberi con attrezzi, materiali, stampanti 3D e aree dove fare scultura, falegnamer­ia, mobili. Insomma, non solo sport nell’Eden Park, dove peraltro si praticano 30 discipline, dal circense al parkour, dall’arrampicat­a allo skateboard e tanto altro. Uno spazio alternativ­o però nessuno in questi mesi l’ha cercato, istituzion­i in primis.

«In fondo l’esperiment­o di bonifica e rigenerazi­one temporanea è riuscito», dice Alessandro Dado Ferri, writer di

Sarà realizzata un’ultima opera sulle pareti e organizzat­a una festa, in città

Blq, «a questo punto sarebbe bello un riconoscim­ento, le attività sono state costruttiv­e e disperderl­e sarebbe un peccato». I pezzi realizzati sulle pareti dell’ex Samputensi­li, insieme ad altri writer bolognesi e ospiti stranieri, rimarranno lì, ma ne verrà realizzato un ultimo, quello finale. «Forse ci sarà una festa, forse ci saranno attività in piazza, in città e noi ci saremo». Sì l’idea di Oz è proprio quella di farsi conoscere ancora di più, «ma con in una situazione festosa, non antagonist­a da centro sociale, magari in centro o qui in Fiera, ne stiamo parlando», dice Salvatore Calogero di Eden Park. Ieri sera riunione del direttivo di Oz per valutare cosa fare nelle prossime ore. Si attende il ritorno di Lepore che verrà coadiuvato anche dal presidente di quartiere Simone Borsari.

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