Omaggio alla Napoli antica con i due Scarlatti
Al via domani a San Colombano la quarta edizione della «Festa della Musica»
A far rivivere la cultura musicale di Napoli nella sua epoca d’oro, a cavallo tra 600 e 700, ci saranno anche le «guarattelle». La quarta edizione della «Festa della Musica» promossa da Genus Bononiae domani e domenica nel Museo di San Colombano, in via Parigi 5, proporrà anche uno spettacolo dei tradizionali piccoli burattini a guanto tipici della tradizione popolare. Domenica alle 15,30 con l’indolente Pulcinella, chiamato come al solito a combattere contro forze a lui ostili. Il ritmo incalzante dello spettacolo sarà sostenuto dalla voce della popolare maschera, ottenuta grazie alla «pivetta», una lamella d’argento che va posizionata con cura sotto l’ultima arcata del palato e che va invece messa di lato quando si tratta di dare voce agli altri personaggi. La festa, anticipata di un mesetto rispetto al solito soprattutto a causa del caldo nei mesi di giugno passati, metterà al centro musicisti come Alessandro e Domenico Scarlatti, Giovanni Battista Pergolesi, Diego Ortiz e Gregorio Strozzi.
Il via domani alle 12 con un’introduzione di Liuwe Tamminga, curatore della preziosa Collezione Tagliavini, alcune relazioni sulla musica e lo spettacolo nel regno di Napoli e, dalle 15,30, l’avvicendarsi di vari esecutori.
In serata, poi, l’omaggio a Luigi Ferdinando Tagliavini, scomparso un anno fa, con alle 21,15 la «Missa Defunctorum» di Alessandro Scarlatti, seguita dalla recita di poesie di Torquato Tasso affidate alla voce di Marco Beasley.
Con Tamminga impegnato a suonare un clavicembalo di Nicolò Albana del 1584, appartenuto proprio a Cornelia, sorella del poeta nato a Sorrento e vissuto a lungo a Ferrara. La Festa continuerà anche domenica con le «Tarantelle» di Athanasius Kircher, approntate per curare chi era stato avvelenato dalla tarantola, e con due concerti dedicati alla tradizione musicale campana, con un ensemble guidato da Fabio Tricomi, e alla canzone napoletana. Durante la due giorni si potrà anche visitare una mostra di strumenti musicali napoletani, comprendente spinette e clavicembali di 500 e 600, con tricheballacche, tammorre, pipitù, trombe degli zingari, scetavajasse e ciaramelle.
Oltre a un’esposizione di prime edizioni e manoscritti di musica napoletana, mentre al primo piano si potrà vedere il video «Antique organs and harpsichords of Bologna» con anche un’intervista a Tagliavini. Fra tre settimane San Colombano ospiterà anche, con il Collegio di Spagna, tre giornate, dal 7 al 9 giugno, dedicate alla cultura spagnola, in particolare a quella musicale.