Corriere di Bologna

La Fortitudo cerca il tris contro Verona

La Effe stasera cerca il passaggio del turno nel vecchio e caldo Pala-Olimpia

- Enrico Schiavina

Vincerne un’altra e chiuderla già stasera, questa serie con Verona finora più facile di quel che si pensava. Può farcela in sole tre partite la Fortitudo, se oggi completa la parte più difficile dell’opera, battere la Tezenis anche sul suo campo. Forte del 2-0 nella serie, e di un certo margine di superiorit­à tecnica espresso chiarament­e nelle prime due partite, l’impresa è alla portata. «Anche se è ovvio che sul loro campo sarà più difficile, ma l’importante è giocarsela» dice un Gianmarco Pozzecco solo apparentem­ente tranquillo.

«Non mi aspettavo di essere 5-0 nei playoff, però non sono sereno, semmai è il contrario: dobbiamo continuare a crescere perché le difficoltà aumenteran­no strada facendo». Si gioca all’ Agsm Forum (ore 20.45, diretta Trc e streaming Lnp-pass), che da un annetto è il nuovo nome del vecchio Pala-Olimpia, uno di quei posti in cui la Fortitudo ha storicamen­te vinto spesso, anche partite grosse. L’ultima volta nei playoff nel maggio del 2000, semifinale sulla strada del primo scudetto, chiusa 3-0. Atmosfera da notte importante, comunque vada a finire ma soprattutt­o per quelli di casa, col sostegno di un pubblico numeroso ed esigente quasi quanto quello del Pala-Dozza, le spalle al muro di chi non vorrebbe chiudere qui la sua stagione. Sarà pieno e farà caldo, davanti al muro giallo — effetto monocolore garantito dalle cinquemila magliette che la Scaligera distribuir­à ai suoi tifosi — che è l’ultimo ostacolo da saltare per passare in semifinale e iniziare a pensare ad altro, forse a Casale Monferrato, che a sua volta è avanti 2-0 e stasera ha gara 3 a Udine. «Loro saranno diversi, non c’è dubbio, poi starà a noi spegnere in fretta il loro entusiasmo. Tatticamen­te non ho pensato a cose diverse, l’importante sarà continuare a fare bene quello che già avevamo in mente per le prime due partite, magari cercando di essere più continui» aggiunge Poz. Per il quale il problema non sono i tatticismi esasperati, o certe strane zone di Dalmonte che qualche difficoltà al Pala-Dozza l’hanno creata, ma più sempliceme­nte è una questione di energia e lucidità.

«Dimenticar­e le prime due, stare lì con la testa, rendendoci conto di quello che stiamo vivendo: molti dei ragazzi sono esperti e lo sanno bene, e

La tattica Loro saranno diversi, starà a noi spegnere in fretta il loro entusiasmo E tatticamen­te procederem­o con le idee delle prime due partite

pazienza se c’è pressione, perché è giusto che ci sia». Ancora da scegliere l’undicesimo, dopo due partite con McCamey in tribuna due lievi acciacchi — Mancinelli ha mal di schiena, Amici ha preso una botta su una costola — tengono Pozzecco abbottonat­o: «Decido all’ultimo, dipende dalla salute». Tre giorni dopo gara 2, il tempo per ricaricare la molla comunque c’è stato e il tanto temuto logorio dei soliti Mancinelli-Rosselli-Cinciarini per ora è un falso problema. «Quando possibile cerco di non spremerli, in gara 2 ad esempio ha giocato un po’ meno Cincia, ma finora stanno andando tutti benissimo e non ho il minimo dubbio, certi ritmi li possono benissimo sostenere». Oggi la squadra con rotazioni troppo corte semmai è la Tezenis, che mercoledì ha tenuto in campo cinque uomini tra i 31 e 35 minuti, tanto che proprio Dalmonte ha detto che per fermare la Effe gli servirà qualcosa di più dalla sua panchina.

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Alla squadra di Gianmarco Pozzecco serve la zampata vincente stasera per chiudere il discorso quarti con Verona e non sperperare energie
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Scatto vincente

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