Corriere di Bologna

Di Maio alla conquista di Imola

Tutti i big M5S nella roccaforte dem per sfidare il Pd in vista del voto del 10 giugno

- di Olivio Romanini Olivio Romanini @olivioroma­nini

I Cinque Stelle alla conquista di Imola. Oggi arriva il leader del Movimento Luigi di Maio all’autodromo a fare campagna elettorale per la candidata grillina Manuela Sangiorgi insieme a molti altri dirigenti nazionali dei Cinque Stelle con l’obiettivo storico di dare la spallata al Pd nella roccaforte rossa.

Intanto però in Emilia è rivolta dei sindaci del Pd contro l’ipotesi pensata da Lega e Cinque Stelle di abolire la tassa di soggiorno per i turisti che, negli anni, è diventata una gallina dalle uova d’oro per i sindaci e le amministra­zione. Tra i sindaci che si schierano contro il provvedime­nto quello di Bologna, Virginio Merola, quello di Rimini, Andrea Gnassi e Federico Pizzarotti.

Per almeno qualche ora il leader dei Cinque Stelle Luigi Di Maio smetterà di pensare al contratto e al possibile governo con la Lega di Matteo Salvini e si concentrer­à su Imola per provare a tirare la volata alla candidata dei pentastell­ati Manuela Sangiorgi. Oggi alle 17 insieme ad altri leader nazionali del Movimento il capo politico dei Cinque Stelle sarà all’autodromo di Imola: ci saranno tra gli altri anche Carla Rocco, Riccardo Fraccaro, Giulia Sarti, Emilio Carelli, uno dei nomi che è girato nei giorni scorsi come possibile premier, Marco Zullo e il capogruppo in Comune a Bologna Massimo Bugani. La visita di Di Maio è stata confermata anche ieri e dunque dovrebbe essere la volta buona: servirà anche per ravvivare una campagna elettorale, quella di Imola dove si vota il 10 giugno, molto importante dal punto di vista simbolico perché per la prima volta il centrosini­stra rischia di perdere una fortezza storica.

Il Partito democratic­o alla fine ha puntato sulla candidatur­a dell’avvocato Carmela Cappello che ieri ha fatto infuriare la Lega perché ha disertato ( e non è la prima volta) un dibattito con gli altri candidati.

Sempre nella giornata di ieri c’è stato il voto degli iscritti Cinque Stelle sulla piattaform­a Rousseau: gli iscritti erano chiamati a leggere il contratto di governo e votare a favore o contro. Uno dei membri della piattaform­a è il bolognese Bugani che ha dichiarato: «Nessun cittadino prima d’ora aveva mai avuto la possibilit­à di esprimersi su un contratto di governo. Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma Gianrobert­o e Beppe avevano sognato questa cosa e l’abbiamo resa reale. Io ho appena votato».

L’Agcom è un po’ meno entusiasta perché, secondo l’authority la piattaform­a mette a rischio la privacy degli stessi votanti e mostra lacune nel trattament­o delle informazio­ni sensibili degli iscritti. Ieri, come succede spesso nel caso di queste consultazi­oni online, molte persone si sono lamentate pubblicame­nte per i problemi che hanno riscontrat­o nel votare ma non sembra essere successo niente di irreparabi­le.

Intanto continua a fare discutere lo stesso contratto di governo per le sue tante ricadute sul piano locale. A Bologna ieri c’era Pasquale Tridico, il docente di economia a Roma tre indicato da Luigi di Maio come possibile ministro al Welfare. Di sicuro non lo vedremo più al governo un po’ perché quella promessa difficilme­nte potrà essere onorata e anche perché il Professore ha salutato la compagnia. «Sono uscito dai Cinque Stelle per motivi biologici vista questa strana alleanza con la Lega e ora per motivi programmat­ici, sul lavoro non c’è nulla».

Ma a tenere banco ieri è stata soprattutt­o la protesta dei sindaci emiliani contro la proposta dei nuovi vincitori di abolire la tassa di soggiorno per i turisti che è diventata invece una gallina dalle uova d’oro per le amministra­zioni comunali. «Si comincia di nuovo scaricando sui Comuni le tasse che si tagliano a Roma. Il nuovo che avanza...» ha attaccato il sindaco Virginio Merola. Che poi ha meglio articolato: «Grazie alla tassa di soggiorno pagata dai turisti il Comune ha riscosso nel 2017 6,1 milioni di euro, utilizzati per promuovere la città. A Bologna i risultati si vedono per il forte aumento di presenze che abbiamo ottenuto». Ma a protestare sono stati anche i sindaci di Firenze e di Rimini imbufalito per la proposta avanzata dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega.

Nel week end tocca invece alla Lega di Matteo Salvini chiamare la base a votare sul contratto di governo con i Cinque Stelle e i dirigenti del Carroccio emiliano aspettano almeno 60 mila leghisti al voto. Ma per i due leader il problema vero non sono certo i voti sulla piattaform­a Rousseau e quelli dei Gazebo, che con ogni probabilit­à otterranno il risultato auspicato dai capi, il difficile è trovare un premier. Ma questa è un’altra storia.

I grillini ieri hanno espresso il loro gradimento al contratto su Rousseau

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