«Capriolandia», Legambiente spiazza i critici «Bene il parco»
Legambiente, il presidente: ben venga un privato che apre alla città. Bottino: meglio di una piscina privata
Gli ambientalisti, a sorpresa, danno la loro benedizione al parco «Capriolandia» in via del Ravone. «Se ci sono tutti i permessi, in realtà il fatto è che un privato apre un’area collinare per la cittadinanza».
Capriolandia, il parco avventura sulle colline di via del Ravone che si sta realizzando nel cuore del quartiere Saragozza, incassa a sorpresa il «sì» di ambientalisti e strenui difensori della collina, nonostante la contrarietà dei residenti della zona che già hanno chiesto un incontro, per i prossimi giorni, al presidente di Quartiere Lorenzo Cipriani.
«Posto che la collina deve essere tutelata e a Bologna questa tutela è stata assicurata, stiamo parlando di un parco avventura che non prevede strutture permanenti in fondo. I vincoli ambientali il proprietario li deve rispettare anche se si tratta di un’area privata e non pubblica». Il presidente di Legambiente Bologna, Claudio Dellucca, non avanza critiche preventive al progetto di Giacomo Pelliccioni, imprenditore che l’11 giugno aprirà ufficialmente il suo parco in via del Ravone. Anzi, sostiene che il progetto, in realtà, sia addirittura un’occasione per la cittadinanza. «C’è un po’ questo effetto — dice — ogni volta che si tocca qualcosa, che allarma i residenti, ma da qui a dire che tutto non è lecito, ce ne passa. Di fatto c’è un privato che apre casa sua per la fruizione collettiva e se c’è una possibilità di destinare socialmente un’area collinare, ben venga. Ci sono bambini in città che non hanno nemmeno il cortile in quella zona, vorrà dire che potranno accedere a un parco».
Insomma, un via libera sostanziale da parte di Legambiente, che però mette le mani avanti sulla mobilità di quella strada e di quell’area. «Quella è una via stretta — dice Dellucca — e da questo punto di vista dovrebbe invece essere il Comune a scoraggiare l’invasione della collina da parte delle automobili. Ecco, questo è un dato sensibile su cui bisognerà tenere alta l’attenzione».
«Io sono convinta della tutela del paesaggio, ma sono contraria a chi difende in modo esasperato posizioni che non portano a niente». Felicia Bottino, architetto di formazione, è stata assessore regionale all’Urbanistica e una delle autrici, trent’anni fa, del Piano paesaggistico dell’Emilia-Romagna. Non ha alcun dubbio che la Sovrintendenza abbia concesso tutti i permessi con i giusti criteri: «La Sovrintendenza in genere — dice Bottino — è molto rigorosa, quindi avrà dato i permessi che poteva dare. Mi fido del lavoro che è stato fatto. Posso capire che i privati si sentano traditi, se così si può dire, ma questo signore alla fin fine sta aprendo un pezzo di collina al pubblico. Francamente non ho mai visto tanti privati aprire il proprio parco alla città, in genere i terreni vengono tenuti chiusi per farci delle piscine personali». Insomma: il residente di via del Ravone farà anche un parco che gli frutterà delle risorse, ma intanto permette alla cittadinanza di accedere a un’area collinare altrimenti interdetta, è in sostanza il pensiero dell’ex assessore regionale.
Quanto agli interventi che Pelliccioni sta realizzando su quest’area da 40.000 metri quadrati, la «paladina» della collina che negli anni Ottanta abolì otto lottizzazioni a San Lazzaro e una lottizzazione a Pianoro, non si dice preoccupata: «Se le strutture sono mobili e non permanenti, allora no capisco quale sia il problema. Come non capisco tutti i vincoli su ombrelloni e dehor in centro, se non sono fissi. Il verde e i monumenti devono essere vissuti».