Che boom di due ruote sulle ciclabili «Ora ne servono di più anche in città»
Più di 250 mila ciclisti in quattro mesi. Nel giorno della presentazione del piano bike sharing del Comune, sono usciti i numeri del «contabiciclette» di San Vitale che dallo scorso gennaio misura quanti usufruiscono della Tangenziale delle bici. È Andrea Colombo a diffondere i dati sulla sua pagina Facebook, esprimendo grande soddisfazione: «È un numero eccezionale, a maggior ragione perché riguarda solo un breve tratto e mesi per lo più invernali. È la conferma di quanto sia importante aumentare i tratti di ciclabile in città».
Il consigliere comunale del Partito democratico ed ex assessore alla Mobilità sottolinea come la bicicletta sia un mezzo di trasporto come un altro per i bolognesi, alternativo a quelli inquinanti. «Anche nel traffico ciclistico, come in quello automobilistico, ormai ci sono gli orari di punta — ragiona Colombo nel post — a conferma che per molti cittadini le due ruote siano diventate un mezzo alternativo all’auto». Il totem di porta San Vitale, fornito al Comune dalla ditta Eco-contatore Italia, ha registrato tra gennaio e aprile un flusso maggiore di ciclisti tra le 7 e le 9 del mattino e tra le 16 e le 18, un dato costante durante i giorni feriali. Sono gli stessi «picchi» che si registrano per il traffico automobilistico: è il segnale che i bolognesi usano le bici per andare al lavoro e all’università, come mezzo di trasporto quotidiano. Nei primi quattro mesi dalla sua installazione, il «contabici» ha registrato 2.055 ciclisti di media al giorno, che salgono a 2.360 durante la settimana e scendono a 1.293 nel week end.
«Questi dati mettono definitivamente fine alle polemiche sulle ciclabili che sarebbero vuote e inutili e confermano invece quanto siano importanti per Bologna», punge Colombo, che suggerisce di aumentare il numero di totem per avere un monitoraggio più efficace. «Visti i risultati si dovrebbe programmare al più presto l’installazione di altri contabici». E suggerisce anche dove potrebbero essere messi: «Un paio nella stessa “Tangenziale delle bici”, per avere un dato diversificato sui flussi: ora vengono monitorati solo 5oo metri degli 8 chilometri di anello, servirebbe un totem nella zona ovest e uno a nord». Ma per valutare anche l’utilizzo delle piste ciclabili nell’area metropolitana, Colombo indica altri punti: «Uno in direzione di Casalecchio e uno in direzione di San Lazzaro. Penso poi a San Donato: ormai dal centro c’è una pista che collega il Pilastro fino a Fico, sarebbe utile monitorarne il flusso».
Secondo i report che ogni anno la facoltà d’Ingegneria fornisce a Palazzo d’Accursio, nell’ambito di un’attività di monitoraggio che si concentra nei mesi di settembre e ottobre sulla viabilità delle biciclette, in pochi anni è aumentato il tasso di utilizzo di piste ciclabili, anziché della strada, nei tratti in cui il ciclista può scegliere tra le due. Dal 65 per cento del 2011 all’87 del 2017. «Quando ci sono piste continue e sicure, vengono sempre preferite alla strada — spiega Colombo — e questo dovrebbe essere un incentivo a realizzarne di nuove».
I numeri, insomma, sembrano confermare che gli incentivi all’utilizzo funzionino. «Sono tanti ormai i bolognesi che preferiscono le due ruote agli altri mezzi, anche d’inverno — conclude Colombo — dobbiamo continuare su questa strada».