Fondazione Carisbo, il cda per siglare la pace Il commiato di Sibani
Nomine
La Fondazione Carisbo nomina il nuovo cda e ritrova la pace con un voto quasi unanime del consiglio di indirizzo. Nella prossima seduta verrà scelto il presidente e dovrebbe toccare al radiologo Carlo Monti.
Dopo 62 anni tra banca e Fondazione è il giorno dell’addio del presidente Leone Sibani. Che rivendica il risanamento di Casa Saraceni e il risultato di aver riportato il sereno nella Fondazione.
Dopo cinque anni difficili, per usare un eufemismo, la Fondazione Carisbo ritrova la pace e va in soffitta lo scontro frontale tra i soci storici che, leggi alla mano, rivendicavano la totale autonomia del forziere della città e gli enti istituzionali che chiedevano alla Fondazione di aprire le porte e soprattutto la borsa a tutta la città. Che si sia trovata un’intesa o una riconciliazione lo dimostra il fatto che il nuovo consiglio di amministrazione di 7 membri votato ieri dal consiglio di indirizzo sia stato scelto quasi all’unanimità con 17 voti dei 19 presenti. Dopo lunghe trattative, candidature avanzate e poi ritirate (l’ultima, ieri mattina, prima della votazione, quando Gino Zabban ha fatto sapere di non essere più disponibile), alla fine si è trovata la quadra.
Nel nuovo board vengono confermati Carlo Monti e Sergio Stefoni e nella squadra entrano anche l’ex direttore del Policlinico Sant’Orsola, Paolo Cacciari, Marco Maria Mattei, professore associato di Scienze aziendali e socio della Fondazione e soprattutto Antonio Gaiani, commercialista e curatore fallimentare, membro del collegio sindacale su indicazione del Comune, il nome che portavano in dote le istituzioni o comunque una parte importante degli enti pubblici. Completano il nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione le due donne, Maria Luisa Casini, insegnante in pensione e presidente di Avoc (l’associazione di volontariato attiva nel carcere della Dozza) e la
Il via libera
Due conferme nel board e nuovi ingressi Sblocco dopo il passo indietro di Zabbav
cooperatrice Patrizia Pasini. Qualche distinguo c’è stato nella votazione finale del collegio di indirizzo. Ad esempio, Andrea Graziosi, che nel collegio di indirizzo rappresenta la Camera di commercio, inizialmente candidato ad una poltrona nel cda (poi si è ritirato), ha votato solo per Gaiani, mentre Federico Toth, docente di Scienze politiche indicato nel Collegio dalla Regione, ha scelto di votare solo i cinque candidati uomini, sollevando perplessità sull’effettiva rispondenza dei curriculum femminili ai requisiti di professionalità richiesti dai regolamenti. Elementi da registrare ma che non cambiano il quadro complessivo di accordo generale. Ora toccherà al cda nella sua autonomia votare il presidente ma tutti i favori del pronostico convergono su uno dei due membri confermati nel cda e cioè sul radiologo Carlo Monti, che al momento gode dei maggiori consensi.