Una sala per le Acli? Il permesso lo dà Làbas
Vicolo Bolognetti
Nuova polemica su Vicolo Bolognetti. Le associazioni che girano intorno allo spazio, nuova sede di Làbas, continuano ad essere separate in casa con chi ha vinto il bando. Questa volta però oggetto della contesa è la sala Silentium, uno degli spazi che non era stato messo a bando. «Per usare la sala dobbiamo chiedere il permesso a Làbas — spiega Filippo Diaco, presidente provinciale delle Acli — . Qualche settimana fa, abbiamo fatto richiesta al Quartiere di utilizzare la Sala Silentium, la gestione della quale, da bando e da planimetria allegata, oltre che da specifico chiarimento ufficiale, restava in capo al Quartiere e poteva essere richiesta dalle associazioni per eventi specifici». La sala non era disponibile per la data richiesta, «avevamo in mente un’iniziativa per i giovani della zona universitaria, di orientamento al lavoro nel sociale, nell’impresa cooperativistica e all’auto imprenditorialità, insieme a Confcooperative e a Fondazione Grameen Italia». La risposta da parte del dipartimento Cultura e Promozione della città per il Comune di Bologna non ha lasciato spazio ad equivoci: «Ci ha fatto sapere via e-mail di doverci accordare non con l’Istituzione, come sarebbe normale, ma con l’associazione “Nata per sciogliersi”, secondo la loro discrezionalità. Il contatto riportato? Un indirizzo email di Làbas. Ci sentiamo presi in giro», aggiunge il presidente delle Acli, che già in passato ha preso posizione in merito all’opportunità della concessione di questa sede a Làbas: «Ci sono associazioni di serie B a Bologna ed evidentemente non è premiante agire nel pieno rispetto della legalità e delle regole».