Cento piccole imprese fanno il salto Tecnologia, innovazione, informatica
Un esercito di piccole e medie imprese bolognesi ha accettato la sfida tecnologica ed è pronta a digitalizzarsi. Con il supporto di Cna Bologna, già cento pmi hanno intrapreso il percorso per la conversione a imprese 4.0.
È stata proprio la Cna ieri a presentare i primi risultati, a un anno e mezzo dal lancio del piano nazionale «Impresa 4.o», e a lanciare una nuova iniziativa: «Bolognaimpresa 4.0», rivolta alle nuove aziende che vogliono investire in innovazione e convertirsi.
In questi diciotto mesi sono state un centinaio le aziende che si sono rivolte a Cna e ai suoi consulenti per trasformarsi, digitalizzarsi e ottenere gli incentivi del governo. Il 60 per cento ci è già riuscito, gli altri stanno per concludere il percorso. «È da tempo — spiega Cinzia Barbieri, direttore generale Cna Bologna — che ci siamo organizzati per dare un supporto alle imprese che vogliono intraprendere percorsi di innovazione, sia essa gestionale che tecnologica».
Un’esperienza che ha poi beneficiato delle iniziative nazionali. «Ora siamo al servizio delle aziende per cogliere tutte le opportunità messe a disposizione con il piano nazioper nale “Impresa 4.0”». Barbieri è soddisfatta dei risultati fin qui ottenuti, anche grazie alla collaborazione con una società che si occupa di fornire consulenza sui progetti di innovazione digitale delle imprese. «Nel biennio 20172018, con la partnership attivata con la società Iqc, Cna ha materialmente dialogato con oltre un centinaio di aziende delineare la loro conversione in 4.0».
C’è anche un identikit di queste piccole imprese pronte a diventare grandi: 20 dipendenti, 650 mila euro di investimenti in media, specializzate nel settore meccanico. Analizzando la tipologia di investimenti, da un minimo di 80.000 euro a un massimo di 3 milioni, realizzati dalle circa cento imprese entrate in contatto con Cna, tutte le aziende hanno investito in beni strumentali, acquistando macchinari e tecnologie necessarie al miglioramento della produzione.
Una su quattro ha investito anche in beni immateriali: software, aggiornamenti e nuove soluzioni informatiche. Il 40 per cento ha investito in progetti di innovazione, mettendo a punto progetti che prevedevano obiettivi e scadenze. Gli investimenti sono stati così finalizzati a miglioramenti di efficienza ed efficacia dei processi, producendo risultati misurabili e quindi oggettivi, per incrementare performance e competitività. Rispetto alle opportunità del Piano nazionale, il 46 per cento ha utilizzato l’iperammortamento, il 30 il credito d’imposta per spese in ricerca, sviluppo, innovazione, il 30 le agevolazioni finanziarie.
Cna vuole ora estendere le opportunità di innovazione digitale anche ad altre aziende che non siano del settore meccanico, offrendo la propria attività di supporto ai soggetti orientati all’innovazione. È con quest’obiettivo che è nata «Bolognaimpresa 4.0», con il contributo della Camera di commercio di Bologna: sono già 150 le tintolavanderie coinvolte, insieme a imprese del biomedicale, dell’odontotecnica, dell’automotive e dell’alimentare. Cna si propone come hub in grado di offrire consulenza finanziaria, progettuale e di formazione.