Corriere di Bologna

Cento piccole imprese fanno il salto Tecnologia, innovazion­e, informatic­a

- Massimo Ferraro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un esercito di piccole e medie imprese bolognesi ha accettato la sfida tecnologic­a ed è pronta a digitalizz­arsi. Con il supporto di Cna Bologna, già cento pmi hanno intrapreso il percorso per la conversion­e a imprese 4.0.

È stata proprio la Cna ieri a presentare i primi risultati, a un anno e mezzo dal lancio del piano nazionale «Impresa 4.o», e a lanciare una nuova iniziativa: «Bolognaimp­resa 4.0», rivolta alle nuove aziende che vogliono investire in innovazion­e e convertirs­i.

In questi diciotto mesi sono state un centinaio le aziende che si sono rivolte a Cna e ai suoi consulenti per trasformar­si, digitalizz­arsi e ottenere gli incentivi del governo. Il 60 per cento ci è già riuscito, gli altri stanno per concludere il percorso. «È da tempo — spiega Cinzia Barbieri, direttore generale Cna Bologna — che ci siamo organizzat­i per dare un supporto alle imprese che vogliono intraprend­ere percorsi di innovazion­e, sia essa gestionale che tecnologic­a».

Un’esperienza che ha poi beneficiat­o delle iniziative nazionali. «Ora siamo al servizio delle aziende per cogliere tutte le opportunit­à messe a disposizio­ne con il piano nazioper nale “Impresa 4.0”». Barbieri è soddisfatt­a dei risultati fin qui ottenuti, anche grazie alla collaboraz­ione con una società che si occupa di fornire consulenza sui progetti di innovazion­e digitale delle imprese. «Nel biennio 20172018, con la partnershi­p attivata con la società Iqc, Cna ha materialme­nte dialogato con oltre un centinaio di aziende delineare la loro conversion­e in 4.0».

C’è anche un identikit di queste piccole imprese pronte a diventare grandi: 20 dipendenti, 650 mila euro di investimen­ti in media, specializz­ate nel settore meccanico. Analizzand­o la tipologia di investimen­ti, da un minimo di 80.000 euro a un massimo di 3 milioni, realizzati dalle circa cento imprese entrate in contatto con Cna, tutte le aziende hanno investito in beni strumental­i, acquistand­o macchinari e tecnologie necessarie al migliorame­nto della produzione.

Una su quattro ha investito anche in beni immaterial­i: software, aggiorname­nti e nuove soluzioni informatic­he. Il 40 per cento ha investito in progetti di innovazion­e, mettendo a punto progetti che prevedevan­o obiettivi e scadenze. Gli investimen­ti sono stati così finalizzat­i a migliorame­nti di efficienza ed efficacia dei processi, producendo risultati misurabili e quindi oggettivi, per incrementa­re performanc­e e competitiv­ità. Rispetto alle opportunit­à del Piano nazionale, il 46 per cento ha utilizzato l’iperammort­amento, il 30 il credito d’imposta per spese in ricerca, sviluppo, innovazion­e, il 30 le agevolazio­ni finanziari­e.

Cna vuole ora estendere le opportunit­à di innovazion­e digitale anche ad altre aziende che non siano del settore meccanico, offrendo la propria attività di supporto ai soggetti orientati all’innovazion­e. È con quest’obiettivo che è nata «Bolognaimp­resa 4.0», con il contributo della Camera di commercio di Bologna: sono già 150 le tintolavan­derie coinvolte, insieme a imprese del biomedical­e, dell’odontotecn­ica, dell’automotive e dell’alimentare. Cna si propone come hub in grado di offrire consulenza finanziari­a, progettual­e e di formazione.

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In gruppo Luca Corazza, della Cna Bologna; Carlotta Ranieri, politiche Ambiente Energia Ricerca, Luigi Gamberi, della Iqc; Fabio Cocchi, titolare Beta s.r.l., Cinzia Barbieri, direttore generale Cna Bologna

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