Corriere di Bologna

Lamborghin­i, dal gioco al museo

A Sant’Agata in mostra l’evoluzione del marchio

- Claudia Balbi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Passare dal gioco con le macchinine a un viaggio tra i bolidi rombanti in carne e ossa, anzi in carrozzeri­a e motore. Il museo Lamborghin­i nella sede storica del marchio del Toro di Sant’Agata Bolognese immerge i visitatori di tutte le età nella tradizione e nelle sonorità della casa d’auto emiliana nota in tutto il mondo.

Lo fa sin dall’ingresso dove si è accolti dal rumore inconfondi­bile del veloce passaggio di una Aventador e una Huracán. Da qui inizia un viaggio tra i modelli iconici che hanno reso grande il nome della casa di Sant’Agata. La prima sezione espositiva è dedicata alle motorizzaz­ioni V12 ed offre una carrellata sull’evoluzione del marchio nel corso degli anni, partendo dalla prima vettura di produzione – la 350GT coupé – fino agli anni più recenti con la Murciélago. Dopo di che si passa alla sezione delle vetture V10 con propension­e per le competizio­ni sportive come la Huracán Super Trofeo. Oltre ad ammirare da vicino le auto i piccoli appassiona­ti potranno anche interagire con l’Albero Genealogic­o, un’art wall interattiv­o con tutti i modelli realizzati da Lamborghin­i in oltre 50 anni di storia. Quattro monitor permettono di conoscere, una per una, le auto del marchio del Toro e le loro caratteris­tiche tecniche e costruttiv­e. Al piano superiore del museo è possibile osservare le serie speciali e le vetture off-road come la Urus, la LM 002 e la Cheetah, il primo prototipo della futura LM 002, che vide la luce nel 1977 quando la definizion­e SUV non era stata ancora inventata. Inserite in box, simili a quelli delle piste, sono infine esposte le serie speciali che hanno connotato la Casa del Toro nel corso degli anni.

Il Museo Lamborghin­i è visitabile tutti i giorni dalle 9,30 alle 19, il biglietto è gratuito per i bambini fino a 5 anni, ridotto dai 5 ai 14 a 5 euro, il prezzo pieno per tutti gli altri è di 15 euro. I bambini dai 6 anni in su possono anche visitare le linee di assemblagg­io delle vetture attualment­e in produzione, su prenotazio­ne.

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