Corriere di Bologna

Fortitudo, penultimo atto Sognando la serie A

Favorita la Effe ma deve vincerne una in Piemonte contro una squadra rodata. Domani gara 1

- Enrico Schiavina

Domani scattano le semifinali playoff per la Fortitudo, impegnata a Casale Monferrato per gara 1.

Hanno alle spalle decenni di storia anche gloriosa, Fortitudo e Junior Casale, eppure non si sono mai incrociate. Strano ma gara 1 di semifinale, domani sera al Pala Ferraris, sarà la prima partita ufficiale di sempre tra due club che hanno sempre frequentat­o campionati (o gironi) diversi, anche questo aggiunge curiosità a una serie di difficile lettura, tra due squadre e due realtà senza punti di contatto, e dalle identità agli opposti. Diverse, diversissi­me per tradizione, cultura, mentalità: dalla finale di Eurolega alla B2 l’una, spinta però sempre dallo stesso inesauribi­le entusiasmo, 17 delle ultime 18 stagioni in A2 l’altra, anno dopo anno esemplare per misura e serietà, virtù che però faticano a scaldare i cuori. Un anno riuscì anche ad arrampicar­si fino alla massima serie, Casale Monferrato, era il 2011/12, la vecchia Fortitudo era già morta e quella attuale non era ancora nata. C’era e contro la Junior ha giocato invece la Biancoblù, che però non c’entra nulla — e guai a confonders­i, anche se ai non bolognesi può capitare... — quindi non ci sono ex nella serie, non lo sono né Brett Blizzard né Marco Ramondino (lo volle giovanissi­mo Zare Markovski come vice), giocatore più noto e coach della Novipiù. E se ce n’è uno quello è semmai Marco Martelli, il dg bolognese che lavorò nella Effe retrocessa dalla A all’A2 nel 2009, e che dopo otto anni a Casale è pronto a saltare in Virtus, ma non prima di capire come e quando finirà questa stagione. «Loro non saranno la squadra con più talento, ma sono quella che gioca meglio» ha detto Pozzecco, anticipand­o il tema: l’esperienza e la qualità individual­e dei suoi contro il sistema rodatissim­o dei piemontesi. Da due anni miglior difesa del campionato, 71,6 di media subiti nella stagione regolare che scendono a 69,4 nelle 7 partite di playoff giocate finora, 3-0 e 3-1 come la Effe. «Ma sappiamo che contro questa Fortitudo non basterà, dovremo migliorare in tutto rispetto alla già durissima serie con Udine» prevede Ramondino. Soli 36 anni, due meno di Blizzard, ma il futuro assicurato — già suo il premio di miglior allenatore della stagione regolare — il coach avellinese è già al quarto anno sulla panchina rossoblù, ed ha sempre fatto bene, specie ai playoff, dove ha spaventato a morte nel 2016 Treviso e nel 2017 la Virtus. Con sé da quattro anni Blizzard e il pesarese Giovanni Tomassini, cioè la trazione posteriore, al settimo anno casalese Niccolò Martinoni («Favorita la Fortitudo, ma noi abbiamo ancora fame» dice), capitano e primo realizzato­re a quasi 15 di media, più di quelli del bomber designato Jamarr Sanders. Cresciuti in casa poi i giovani, buoni il lungo ‘96 Luca Severini e la guardia ’98 Davide Denegri. Pozzecco ha già detto che rimetterà dentro Amici, e che se non succede niente di strano tornerà fuori McCamey. Dopo due serie ben approcciat­e grazie al fattore campo a favore, l’Aquila torna nelle condizioni degli scorsi due anni di playoff: dover fare il break, possibilme­nte subito. Tra domani (20.30, diretta Sportitali­a) e mercoledì (stessa ora, Trc) bisogna provare a vincerne una in Piemonte, cosa che comunque non si direbbe impossibil­e: playoff inclusi la Novi quest’anno in casa è 17-2 ma il Pala Ferraris è un luogo vivibile, anche se certo vi farà caldo, in tutti i sensi. A disposizio­ne un ampio settore ospiti tra i 3.500 posti, la cui prevendita l’ha gestita in questi giorni direttamen­te la Fortitudo assieme a quella di gara 3 di sabato.

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Coach Gianmarco Pozzecco

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