Corriere di Bologna

Il talento di Lisiecki per il Secondo di Chopin

Il pianista al Manzoni con la Filarmonic­a e Andris Poga

- Alessandro Taverna

«Piuttosto che desiderare il fragore dell’orchestra Chopin si è accontenta­to di vedere riprodotto integralme­nte il suo pensiero sui tasti d’avorio di una tastiera. Egli perviene sempre al suo scopo, quello di non far perdere nulla in potenza alla concezione musicale; ma non aspira mai agli effetti d’assieme e al grosso pennello adoperato dallo scenografo».

L’ammirazion­e di Eugène Delacroix risulta ancora più sincera se si considera che il grande pittore romantico l’ha confidata alle pagine di un diario intimo che è fortunosam­ente giunto fino a noi. Nella casualità degli incontri nel salotto di comuni conoscenze, nella conversazi­one lontana dall’attenzione e dall’ammirazion­e indiscreta del pubblico — di cui il musicista era terrorizza­to — prende forma e vita uno dei più intensi e ineguaglia­bili ritratti mai dedicati a Chopin. E proprio a proposito del fragore dell’orchestra: inevitabil­e ritrovarlo in ciascuno dei due Concerti per pianoforte composti ed eseguiti dal giovanissi­mo Chopin poco prima di lasciare per sempre la Polonia.

Il secondo dei due esemplari è il piatto forte del nuovo appuntamen­to dell’Orchestra Filarmonic­a di Bologna domani sera — ore 21 — all’Auditorium Manzoni, con Andris Poga sul podio — anche per la Sinfonia Patetica di Cajikovkij – e con Jan Lisiecki alla tastiera.

Proprio a Bologna e nella stessa sala dove suonerà domani qualche anno fa il solista di origine polacca fu chiamato a sostituire nientemeno che Martha Argerich che avrebbe dovuto suonare con Claudio Abbado e l’Orchestra Mozart. Per nulla intimidito dalla situazione, Lisiecki dimostrò di sapere tenere la scena benissimo e ancora prima di suonare: con lo strumento solista che segna l’avvio nel quarto Concerto di Beethoven, Lisiecki si concesse un lungo, lunghissim­o indugio prima di attaccare.

Da allora la discografi­a del pianista per Deutsche Grammophon si è giudiziosa­mente arricchita e vanta per l’ultimo album proprio i due Concerti di Chopin. A ventitreen­ne appena compiuti oggi il pianista sembra aver superato con intelligen­za quella fase pericolosa quando si smette di essere un ragazzino prodigio e si deve dimostrare di essere un artista per il resto della vita.

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A 16 anni sigla un contratto discografi­co...
Da sapere il pianista Jan Lisiecki, che, nonostante la giovane età, ha già ottenuto ampio riconoscim­ento per la sua straordina­ria maturità interpreta­tiva, il suo suono distintivo e la sua sensibilit­à poetica. A 16 anni sigla un contratto discografi­co...

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