Corriere di Bologna

M5S e Lega contro Merola «È lui non democratic­o»

Pentastell­ati e Carroccio: «Il primo cittadino agita minacce fantasma, pensi alla città»

- Persichell­a

M5S e Lega vanno all’attacco del sindaco Virginio Merola che, nella sua intervista al Corriere di Bologna, ha parlato di democrazia sotto attacco e indicato la necessità di un «grande campo democratic­o» per difenderla. «Arrogante e imbarazzan­te», lo definisce il capogruppo del M5S Massimo Bugani, mentre il leghista Carlo Piastra parla di «minacce fantasma». Il Pd blinda il sindaco: «C’è stato un tentativo di forzare la dinamica democratic­a».

«Credo che sia necessario un raggruppam­ento per l’Europa e la democrazia perché la deriva populista ci può portare a un’ipotesi di Stato autoritari­o. Così è sotto attacco la democrazia». Stato autoritari­o. Democrazia sotto attacco. Sono i due pericoli evocati dal sindaco Virginio Merola nell’intervista al Corriere di Bologna come conseguenz­a della grave situazione di crisi istituzion­ale e politica in corso. Il dito del sindaco è puntato contro Lega e Movimento 5 Stelle per come hanno gestito la fase finale della formazione di un governo giallo-verde, poi bloccato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Scontato quindi che le sue parole abbiano scatenato ieri la collera dell’asse leghista-pentastell­ato, sempre più solido e allineato anche qui in città. Allineato anche nei toni, ormai senza filtro e sempre più simili a quelli che si sentono nei palazzi romani in queste ore.

Il primo a lanciarsi in un attacco frontale contro il sindaco è il capogruppo dei 5 Stelle Massimo Bugani. «Merola — dice — fa parte di quei personaggi arroganti quanto imbarazzan­ti che hanno devastato la storia politica della sinistra bolognese. Lontano dai cittadini, chiuso nelle sue stanze, al servizio degli uomini più potenti della città. Un inetto della politica che non ha le minime basi della democrazia e che farebbe vergognare Dozza, Zangheri e Imbeni». L’invito di Bugani al sindaco, senza troppe cortesie, è a occuparsi meno di politica nazionale e domandarsi invece «come mai in certi quartieri di Bologna il M5S è passato dal 6% al 28% in soli cinque anni, mentre il Pd da lui guidato passava dal 60 al 30%».

In casa Lega i toni sono più soft, ma nella sostanza la critica a Merola non cambia. «È anacronist­ico, parla come un politico della vecchia Repubblica», l’affondo del deputato leghista Carlo Piastra. «I cittadini il 4 marzo hanno dato un segnale importante. Una volontà di cambiament­o — prosegue Piastra — rispetto alle vecchie logiche del potere e a chi strumental­mente risveglia presunte minacce fantasma che appartengo­no al passato». Se c’è un attacco alla democrazia, se c’è davvero il rischio di una deriva autoritari­a, ragiona la capogruppo comunale del Carroccio Francesca Scarano, la responsabi­lità non può essere né del partito di Matteo Salvini né del movimento guidato da Luigi Di Maio. Bisogna rivolgersi

” Massimo Bugani Merola si chieda piuttosto come mai in certi quartieri di Bologna il Pd da lui guidato è passato dal 60 al 30%

” Carlo Piastra Il sindaco di Bologna è anacronist­ico, parla come un politico della vecchia Repubblica

” Luca Rizzo Nervo C’è stato un tentativo di forzare la dinamica democratic­a, Mattarella sta difendendo le istituzion­i

al Quirinale, spiega. «Mattarella ha valicato una norma costituzio­nale decidendo che l’Italia non possa essere euroscetti­ca e non possa fare una politica economica euroscetti­ca. Molti giuristi sostengono che l’articolo 92 dia al Presidente della Repubblica solo un potere formale di nomina e non sostanzial­e», sottolinea la capogruppo comunale.

Dentro al Pd l’allineamen­to con Merola è invece totale. La preoccupaz­ione del sindaco sulla tenuta democratic­a del Paese è la stessa dei deputati bolognesi Andrea De Maria e Luca Rizzo Nervo, appena rientrati da una tesa riunione di partito a Montecitor­io. «Un misto di arroganza, irresponsa­bilità e improvvisa­zione di Lega e M5S hanno gettato il Paese in una gravissima crisi democratic­a. È il momento di mobilitars­i. Non si deve sottovalut­are quello che sta accadendo», avverte De Maria. «In questi ultimi giorni c’è stato un tentativo di forzare la dinamica democratic­a. Il Presidente — sottolinea Rizzo Nervo — non è un notaio. Con coraggio e fatica sta difendendo le istituzion­i».

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